Buone e meritate vacanze a tutte e tutti gli antifascisti! È il mio augurio affettuoso, di cuore. Ma è anche un auspicio razionale, di cervello. Al ritorno dalle ferie ci aspettano sfide fondamentali per la nostra gente e per il nostro Paese. È perciò necessario ricaricare le batterie, fare il pieno di energia, trovare il ritmo giusto superando ogni stanchezza. Non è più il tempo del tran-tran quotidiano: occorre contrastare una deriva di estrema destra che si è espansa come non mai e che mette a rischio punti essenziali della vita comune.
Un 2019 bellissimo? La riforma della cosiddetta “autonomia differenziata”, per come è stata proposta da alcune Regioni, mette a rischio l’unità nazionale. Le riforme costituzionali, che stanno procedendo senza alcun coinvolgimento dell’opinione pubblica, sviliscono il ruolo e l’autorevolezza del Parlamento. Lo scandalo dell’hotel Metropol di Mosca illumina di una luce sinistra (anzi, a dire il vero, destra, molto molto destra) uno dei due partiti al governo e un ministro della Repubblica. L’Italia è isolata come non mai nell’Ue e vista come una portatrice di contagio, e questo è tanto più grave se si pensa che l’Europa che vogliamo è di pace, accoglienza e giustizia sociale. Mi fa piacere, in questa occasione, rivolgere il nostro saluto e augurio di Buon Lavoro al Presidente David Sassoli, che è stato tra i primi a firmare il nostro appello per un voto antifascista. Le prospettive di sviluppo economico e sociale, al netto della diluviante propaganda, sono negative. Si moltiplicano violenze ed illegalità di natura neofascista ai limiti dell’impensabile, come i depositi di armi, missile aria-aria compreso. E, cosa più grave di tutte, la condizione di vita quotidiana e di lavoro (quando c’è) non è affatto migliorata, sia dal punto di vista materiale che morale. Si è persino giunti ad usare a fini di propaganda politica il sacrosanto diritto dei bambini ad essere rispettati e tutelati senza scandalismi. I diritti delle donne, persino nel linguaggio comune, sono sottoposti ad attacchi inauditi e per di più nel silenzio del governo e della stampa continua la spaventosa contabilità degli incidenti sul lavoro. No. Non è bellissimo. E non è bellissimo, a quanto pare, neppure per questo governo, sempre più litigioso, contraddittorio e inconcludente: sull’orlo di una crisi di nervi.
Dunque conviene tornare dalle ferie carichi come molle e – mi sia consentito – propositivi: non basta contrastare in ogni modo la cupa svolta a destra; occorre contribuire a rilanciare un’alternativa civile e sociale. Davanti all’abdicazione dell’intelligenza e dell’umanità, che si legge in filigrana in tanti atti e fatti quotidiani a cominciare dai comportamenti razzisti sempre più frequenti, dobbiamo (e possiamo) contrapporre un mondo diverso, quello disegnato dalla Costituzione, dalla grande storia della civiltà e della cultura del nostro Paese, dalle tradizioni di solidarietà e di accoglienza: queste sono le tradizioni vere del popolo italiano, non le panzane degli oscurantisti.
Nel nostro Paese ci sono grandi forze civili, sociali, economiche, culturali, ideali che contrastano la precipitazione in cui sta cadendo l’Italia. Tali forze vanno evocate, coordinate, unite nel comune obiettivo si salvare l’Italia. Ma per unire ci vuole un collante, efficace, durevole e resistente. Resistenza, appunto. C’è. L’hanno insegnato gli italiani che hanno contrastato il nazifascismo prima nella clandestinità e poi, dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, in mille modi fino alla Liberazione. L’hanno insegnato quelle donne che hanno combattuto, o che erano staffette, o che hanno accolto e sfamato i partigiani. L’hanno insegnato coloro che hanno scritto la Carta che sanciva una nuova Italia, fondata sulla pace e sul lavoro. L’hanno insegnato nel dopoguerra milioni di lavoratori che hanno lottato per migliorare la loro condizione e la condizione di tutto il Paese, che hanno contrastato lo stragismo fascista a cominciare dall’eccidio di piazza Fontana e poi la follia omicida del terrorismo, culminata con l’assassinio di Aldo Moro.
Siamo noi, gli antifascisti del Duemila che, nella diversità delle opzioni politiche e ideali, condividiamo la priorità del rispetto della persona umana e della sua dignità, la necessità di difendere i diritti civili e sociali, la prospettiva di un’Italia libera e giusta, dove la felicità non sia un sogno risposto nel cassetto, ma una irrinunciabile possibilità e speranza di tutti, a cominciare dai nostri ragazzi.
Buone vacanze, davvero. E tornate freschi e riposati, perché, al ritorno, avremo tutti molte cose da fare.
Carla Nespolo, Presidente nazionale Anpi
Pubblicato venerdì 26 Luglio 2019
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