Damiano Costantini è il sindaco di Chiaravalle, comune della Vallesina in provincia di Ancona. La sua Giunta ha approvato un innovativo atto di indirizzo: ogni associazione o partito che volesse manifestare su suolo pubblico dovrà sottoscrivere una dichiarazione di condanna delle ideologie razziste o fasciste. Nel rispetto della Costituzione.
Sindaco Costantini, cosa ha spinto l’iniziativa della Giunta di Chiaravalle?
Come Giunta ci siamo resi conto del proliferare, sia nella Regione Marche sia in tutto il territorio nazionale, di gruppi e gruppuscoli organizzati che tentano di radicarsi e far proselitismo inneggiando ai disvalori del fascismo, del nazismo, della xenofobia, dell’omofobia. La Costituzione e altre leggi della Repubblica lo vietano espressamente. Non neghiamo affatto il diritto di manifestare, semplicemente chiediamo il rispetto del dettato costituzionale e delle norme del nostro ordinamento. Per di più sembra affermarsi una sorta di vittimismo che tende a rovesciare storia e fatti. Si approfitta del tempo trascorso da quel periodo oscuro, tanto poco studiato a scuola.
Cosa prevede l’atto di indirizzo?
Semplicemente che chiunque vorrà mobilitarsi in piazza o in qualsiasi altro luogo pubblico, per ottenere l’autorizzazione, dovrà sottoscrivere un modulo prestampato in cui si afferma di non professare e non manifestare ideologie razziste, xenofobe, antisemite, omofobe, antidemocratiche e discriminatorie. Si chiede di rifiutare ogni espressione di odio o intolleranza religiosa. Tutto qui.
Eppure sembra un atto politico clamoroso…
In realtà richiama espressamente la Costituzione, che va applicata, e lo Statuto comunale approvato nel 2001: il Municipio ha voluto recepire anche formalmente gli Articoli 2 e 3 della Carta fondamentale italiana; si condannano inoltre i regimi totalitari, in Europa e nel mondo, che basati sul terrore e la compressione della libertà e democrazia hanno provocato lutti e miserie; si ribadisce chiaramente che l’Amministrazione deve svolgere la propria attività concreta ispirandosi ai principi della Costituzione antifascista nata dalla Resistenza. Lo Statuto di Chiaravalle stabilisce che il Comune si caratterizza per il rispetto di ogni diversità: religiosa, etnica, linguistica. Quindi con questo atto di indirizzo chiunque può manifestare, ma il No a ogni fascismo, neofascismo o intolleranza è altrettanto netto.
Gli uffici comunali dovranno applicare fin da subito dell’atto di Giunta?
Il provvedimento si appella esplicitamente allo Statuto e dunque è validissimo. Da punto di vista della burocrazia è già operativo. Vogliamo però ampliare il sostegno all’atto con un’approvazione in Consiglio comunale. La nostra terra ha contribuito molto alla Liberazione dall’occupazione nazifascista. I chiaravallesi sono antifascisti. In altre località della provincia come Jesi, Santa Maria Nuova, Monsano si sono approvate mozioni in Assemblea comunale. Noi vogliamo fare qualcosa di più e per questo vogliamo che l’atto di indirizzo politico venga inserito negli atti regolamentari applicati dai funzionari obbligatoriamente, in virtù del principio di legalità.
Critiche, Sindaco Costantini, ne ha ricevute?
Qualcuno sostiene che l’atto di indirizzo della Giunta sia ovvio, che a dettar legge sono già Costituzione e Statuto cittadino, per me non è affatto così. C’è chi giustifica le nuove forme di fascismo a causa della crisi economica, e a volte anche istituzionale, che sta attraversando il Paese. È un alibi. Così non vorrei che qualcuno pensasse di individuare soluzioni nella discriminazione degli stranieri e nei comportamenti antidemocratici. Chiaravalle è luogo di democrazia, accoglie immigrati e rifugiati. Facciamo parte del progetto Sprar, avviato di concerto con la Prefettura, abbiamo anche una sede dedicata. La congiuntura negativa va affrontata nelle sedi giuste e idonee.
Il Sindaco di Chiaravalle è un iscritto all’ANPI?
Ho 47 anni e da una trentina sono iscritto all’Associazione. Nella mia campagna elettorale ne ho fatto un punto di orgoglio. Da poco tempo abbiamo inaugurato la nuova sede, ci sono almeno cento iscritti. Attivissimi. I partigiani e i loro discendenti antifascisti stanno facendo un gran lavoro, recuperando la memoria delle figure storiche della Resistenza chiaravallese, organizzando mostre e presentazioni di libri. La cittadinanza apprezza molto.
Chiaravalle è anche la città natale di Maria Montessori, una illustre pedagogista, siete orgogliosi?
Ci piace ricordare Maria Montessori anche come scienziata e per i suoi celebri scritti sulla pace e sul movimento femminista. Chiaravalle è pure una cittadina operaia. C’è la Manifattura Tabacchi dove una volta si producevano sigari. Le maestranze erano tutte donne, le “sigaraie”. In occasione di un incontro europeo a Berlino fecero una colletta per pagarle il viaggio ed essere rappresentate. Chiaravalle dunque, soprattutto, è la città della democrazia, della solidarietà e del lavoro femminile.
Pubblicato mercoledì 5 Aprile 2017
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