In un momento quasi sospeso per la partecipazione attiva alla vita sociale e politica del Paese, sorprende ancora una volta la straordinaria capacità dell’ANPI di rappresentare un’Italia viva e vivace, di mobilitarsi in centinaia di località, di stare insieme per fare cultura democratica. Lo confermano i numeri e la qualità delle iniziative promosse nella Giornata nazionale Basta fascismi dello scorso 27 maggio: oltre 150 manifestazioni grandi e piccole, alcune organizzate con le istituzioni locali, tutte belle, intelligenti e coinvolgenti. Una sorta di petizione corale a cui hanno aderito CGIL, ARCI, Libertà e Giustizia, Movimento di Azione Giustizia e Libertà, la Rete degli Studenti Medi, l’Unione degli Universitari (UDU) e la Rete della Conoscenza, associazioni di deportati, reduci dalla prigionia, perseguitati del regime e semplici cittadini. Insieme per chiedere il rispetto dei principi della Costituzione e dell’ordinamento legislativo con l’adozione di strumenti efficaci nel contrasto al progressivo e preoccupante aumento di nostalgie autoritarie, istigazioni all’odio razziale, intolleranze e xenofobie. Timori confermati dalle reazioni, minacciose, di alcune sigle dell’estrema destra, sulle quali ora indagano Digos e Procure della Repubblica.
La pagina del sito ANPI http://www.anpi.it/eventi/contesto/contrasto-al-fascismo sarà la nostra mappa per un viaggio da nord a sud, in quest’Italia consapevole, attenta e costruttiva. Ovviamente il resoconto non può essere esaustivo, nonostante alcune iniziative siano raccontate in altri articoli del giornale.
Cominciamo dal PIEMONTE, Medaglia d’Oro al merito civile per la Resistenza. A Torino, le sezioni ANPI del territorio metropolitano hanno consegnato alla cittadinanza una biblioteca e il primo monumento della Regione dedicato alle donne partigiane.
Così a Porte, nel parco Giai di Villa Giuliano, grazie alla collaborazione con il Comune, oggi è possibile ammirare la scultura in omaggio alle Donne della Resistenza, realizzata in pietra di Malanaggio sulla base di bozzetti elaborati dagli studenti del liceo artistico Buniva di Pinerolo. Per l’occasione, oltre a tantissime persone e alle Autorità civili, è intervenuto anche il Vescovo. Ed è stata alta pure la partecipazione all’inaugurazione della biblioteca nel capoluogo piemontese, aperta nei locali della sezione ANPI “Martiri del Martinetto”, in un quartiere che finora ne era privo, Borgo Campidoglio. Dibattiti sul neofascismo e l’autoritarismo, presentazioni di libri ed esibizioni di tradizionali e apprezzati cori musicali hanno scandito gli appuntamenti a Chivasso e Grugliasco, mentre a Chiusa San Michele si è tenuta la commemorazione degli undici partigiani Martiri della Buonaria, nel 73° anniversario della strage nazifascista. Ancora: nella stupenda cornice della Casa della Resistenza di Sala Biellese, le attività hanno voluto sottolineare con mostre, video e documentari inediti l’importanza della scuola e della formazione nel cementare la democrazia. A Verbania-Cusio-Ossola e a Vercelli, la Giornata antifascista è stata scandita da convegni altamente qualificati per il contributo della rete degli Istituti storici della Resistenza. Ad Alba, Dronero, Borgo San Dalmazzo percorsi della memoria partigiana, lectio magistralis e impegno civile si sono alternati alla convivialità.
Proseguendo l’itinerario del 27 maggio approdiamo in LOMBARDIA, divenuta – documentano cronache e indagini della magistratura – crocevia dei neofascismi e dei neonazismi italiani ed europei.
A Milano, alla Casa della Memoria, ANPI e cittadini hanno affrontato il tema nell’incontro “Nuovi fascismi e populismi in Italia e Europa”. E dalla regione, infatti, è arrivato l’ennesimo segnale di un fenomeno in crescita e che usa il web per fini apologetici (come dimostra l’indagine sulla “galassia nera” del nostro giornale). La sede ANPI di Crescenzago è stata bersaglio di un blitz, rivendicato da Lotta Studentesca, organizzazione legata a Forza Nuova che in un comunicato ha annunciato azioni simili in tutta Italia: giovani in tuta bianca con mascherina sul volto hanno affisso dei cartelli con scritto “Disinfestazione contro zecche e partigiani”, si sono ritratti in un selfie, per poi postare la foto su Facebook. Nel Bergamasco cortei anti-immigrati, parate con saluto romano, bandiere della Rsi hanno contrassegnato le rievocazioni della Legione Tagliamento a Rovetta e a Lovere. I cittadini però non hanno ceduto a provocazioni e mistificazioni della storia e hanno preferito opporre azioni di cultura pacifica e democratica con letture, canti, contributi musicali e presidi sia all’esterno del cimitero di Lovere, dove si trovano le tombe di 13 ragazzi uccisi in un’esecuzione pubblica durante l’occupazione nazifascista, sia a Rovetta. Un volantinaggio a Brescia, il 27, ha preceduto il corteo del giorno dopo per il 43° anniversario della strage neofascista a piazza della Loggia. A Cremona la mobilitazione è durata un’intera settimana, concludendosi con spettacoli (patrocinati dal Comune) che hanno registrato grande presenza di pubblico.
Percorrendo la penisola, segnaliamo, in LIGURIA, a Genova un convegno promosso dall’ANPI con la partecipazione oltre alla CGIL e all’ARCI, anche di Libera e Magistratura Democratica. A concludere l’incontro dall’emblematico titolo “Importanza e attualità dell’antifascismo come fondamento della vita democratica” è stato l’intervento del sindaco Marco Doria. Spostandoci nella regione troviamo i gazebo dell’ANPI a Sanremo, il tributo ai Caduti della Resistenza a S. Margherita Ligure e la bella e festosa manifestazione in Piazza Bastione a La Spezia.
In TRENTINO ALTO ADIGE, la Giornata antifascista è stata declinata a Bolzano sul tema dei profughi: “Abbiamo recepito immediatamente la sollecitazione del presidente Smuraglia – ha affermato con convinzione l’ANPI della Provincia autonoma –, e ci schieriamo apertamente contro ogni forma di fascismo, anche quelle nuove, che non sono evidentemente solo quelle politiche in senso stretto. C’è chi vorrebbe costruire muri, magari di filo spinato prima ancora che culturali”. L’impegno per difendere la democrazia, mai da considerare scontata, deve essere quotidiano, si è ribadito.
Arriviamo in FRIULI-VENEZIA GIULIA, senza dimenticare le partecipate iniziative tenute in VENETO a Rovigo, Treviso, oltre alla commemorazione a Marcon (città metropolitana di Venezia) di Giacomo Matteotti.
Ed eccoci a Pordenone dove Basta fascismi ha coinvolto in un tour della memoria tutti i luoghi urbani che ricordano la lotta di Liberazione contro i nazifascisti e una delegazione ANPI è stata ricevuta dalle autorità del carcere, il Castello.
Dopo la deposizione di un omaggio floreale a ricordo dei detenuti destinati alla fucilazione, fatti sparire dai nazifascisti e deportati nei campi di sterminio, è stato permesso agli intervenuti di consultare il libro matricola dell’istituto penitenziario: fra le primavere ’44-’45 vi figurano 3.000 carcerazioni mentre in precedenza se ne contavano, in media, 300 l’anno. La storia della Resistenza è stata protagonista anche a Udine con una pedalata alla scoperta dei luoghi della lotta di Liberazione in Friuli, organizzata con il Comune, e a Palazzolo della Stella con la presentazione di nuovi saggi sull’universo concentrazionista: tra gli altri, citiamo quello sul campo di Visco, poi diventato caserma militare, l’unico esempio di lager fascista ancora esistente in Italia, nato per l’internamento degli jugoslavi.
In EMILIA ROMAGNA, Reggio Emilia è stata tra le città prese di mira dai neofascisti di Lotta Studentesca: nella notte precedente l’incontro pubblico a Palazzo Allende, sede della Provincia, sono stati affissi tre volantini al portone principale d’ingresso, con tanto di nastro segnaletico attaccato alla maniglia. Sul manifesto compariva il simbolo dell’ANPI e una scritta: “Attenzione disinfestazione. Sabato 27 maggio puzza di vecchio e di marcio”. Naturalmente l’ANPI non si è lasciata intimorire e ha proseguito le attività previste dal programma in tutti i territori, spiegando che: “quando siamo in presenza di segnali di intolleranza, discriminazione, autoritarismo e razzismo si tratta sicuramente di segnali di neofascismo in quanto siamo in presenza dei tratti tipici che il fascismo ci ha fatto già conoscere nel lontano ventennio. Combatteremo contro il significato di quei manifesti (offendere i partigiani e impedirci di discutere) e contro l’azione di quelle forze (intolleranza e autoritarismo) con tutti gli strumenti che ci offre la democrazia e la Costituzione conquistata con la lotta di Liberazione”. A Travo, nel piacentino, all’insegna della generosità, per esempio, gli iscritti ANPI hanno donato alla biblioteca comunale uno Scaffale della Resistenza e dell’Antifascismo per offrire una concreta possibilità di studiare quel periodo della nostra storia nazionale democratica.
A Bologna le iniziative sono durate l’intero weekend: in moltissimi si sono ritrovati al Sacrario dei Caduti in piazza Nettuno per portare un garofano in un luogo simbolo, fortemente voluto proprio dai cittadini in memoria delle fucilazioni sommarie di partigiani e antifascisti a opera di nazisti e brigate nere. Itinerari nei luoghi della Resistenza, mostre nelle scuole sono state il corollario della due giorni.
Domenica il fulcro è stato il parco Brigata Maiella, dove, in precedenza, il monumento dedicato alla gloriosa formazione abruzzese che nel 1945 entrò tra le prime nel capoluogo liberato dell’Emilia Romagna, è stato sfregiato con croci celtiche e scritte inneggianti a Mussolini. A Medicina si sono mobilitati gli studenti, come da anni non accadeva, riuniti sotto la lapide in memoria di Licurgo Fava, combattente partigiano, trucidato dai nazifascisti. Anche a Parma, si è dovuto registrare un tentativo di provocazione dell’estremismo di destra, questa volta da parte di CasaPound, con raduno a poche decine di metri di distanza dal Palazzo comunale. Lì, sotto i portici del Municipio, davanti a una gremita piazza Garibaldi, si è voluto richiamare il ruolo responsabile della politica (come governo della polis) regalando a ognuno dei sei candidati sindaco alle prossime amministrative un papiro con le motivazioni del conferimento alla città della Medaglia d’Oro per la lotta di Liberazione. A Ferrara è stato promosso un presidio per rispondere ai manifesti xenofobi affissi giorni prima nelle strade della città estense: “basta feccia”, “No alla cittadinanza agli immigrati” o ancora “L’Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali”.
Anche nelle MARCHE, come a Macerata, Basta fascismi è stata declinata sull’accoglienza e la solidarietà ai migranti, mentre Pescara si è distinta per il sostegno ai diritti civili: il primo cittadino del capoluogo adriatico ha infatti aderito all’iniziativa dell’ANPI incontrando due giovani vittime di un’aggressione omofoba. Nella Giornata antifascista si è voluta inoltre attestare la vicinanza a chi ancora subisce i disagi e i traumi del terremoto, come hanno dimostrano a Tolentino i banchetti ANPI.
Lasciamo la regione da Potenza Picena, dove sono state consegnate copie della Costituzione ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni nel 2016 o raggiungeranno la maggiore età nel corso del 2017.
La memoria della Resistenza nel segno dell’attualità, è stata il comun denominatore delle manifestazioni promosse in TOSCANA. Le sezioni ANPI di Pisa in collaborazione con il Comune hanno promosso un incontro dal titolo “L’impegno dell’ANPI e delle Istituzioni contro l’apologia del fascismo. Dal Mausoleo di Affile ai gadget fascisti e nazisti”. L’Amministrazione pisana e l’ANPI già nel 2016 avevano firmato un appello congiunto inviato al Presidente della Repubblica, affinché fossero adottati i provvedimenti necessari per la rimozione del manufatto intitolato al criminale di guerra Rodolfo Graziani. A Bientina ci si è ritrovati per portare una rosa rossa ai Caduti dell’eccidio di Piavola; a Ponsacco sono stati tributati riconoscimenti ai partigiani ancora in vita; a Pontedera è stato distribuito materiale informativo sulla figura di Giacomo Matteotti e sugli antifascisti pontederesi morti per mano fascista. A Firenze incursioni teatrali e distribuzione di volantini nella piazza del mercato di Scandicci hanno caratterizzato la Giornata.
A Roma segnaliamo l’iniziativa in ricordo solidale alle sorelline rom, morte nel rogo del camper dove viveva tutta la famiglia. Nel LAZIO, il Comitato Provinciale di Viterbo ha partecipato alla marcia di Barbiana; a Orte e Civita Castellana sono stati portati fiori ai monumenti partigiani.
In CAMPANIA, tra le mobilitazioni ANPI ricordiamo quelle promosse a Battipaglia, dove in precedenza era stata concessa la Sala Comunale per accogliere un’iniziativa di Forza Nuova alla presenza del loro leader nazionale, Roberto Fiore.
Sottolineiamo inoltre le attività a Cava, a Benevento con la presentazione di brani tratti da La Partigiana e a Caserta, dove sono state distribuite copie della Costituzione con l’introduzione del presidente Nazionale ANPI, Carlo Smuraglia.
La PUGLIA non è stata meno efficace nel coinvolgere i cittadini.
A Bari, accanto al monumento dedicato alle vittime della strage del 28 luglio 1943 sono state lucidate le piastre d’ottone, collocate sull’esempio delle “pietre di inciampo”, per ricordare venti antifascisti colpiti a morte da cecchini fascisti.
La CALABRIA con l’ANPI di Catanzaro ha voluto approfondire la vicenda di Cesare Pavese, confinato dal regime fascista a Brancaleone e tornare sui luoghi della strage di Casignana, uno degli eccidi delle squadracce fasciste avvenuti prima della marcia su Roma.
In SICILIA ogni provincia ha dato il suo apporto alla Giornata nazionale: Catania, Trapani, Caltanissetta, Messina, Riesi non sono mancate all’appello con convegni e conferenze innovative e molto partecipate che hanno riscosso grande apprezzamento tra la cittadinanza. Impossibile anche in questo caso ricordarli tutti. Citiamo, perché rappresentativo del grandissimo contributo del Meridione alla Resistenza, il titolo dell’iniziativa tenuta, a Palermo, nella Fonderia Ovetea: “Giornata antifascista. Primo incontro sul recupero della memoria della partecipazione siciliana alla lotta di Liberazione”.
Meta conclusiva del nostro viaggio è la SARDEGNA. A Cagliari, l’ANPI con la CGIL, l’ARCI e Libertà e Giustizia ha dato appuntamento alla Camera del lavoro, perché gli operai nelle fabbriche, i contadini e gli umili braccianti in campagna furono determinanti nella lotta contro la dittatura e l’occupazione.
Insomma, il 27 maggio con Basta fascismi, l’Italia si è ritrovata unita e solidale all’insegna della conoscenza storica, della memoria democratica e della partecipazione. Un Paese bellissimo, a guardare le tante persone che insieme all’ANPI hanno dimostrato di voler proseguire il “buon cammino”.
Pubblicato giovedì 15 Giugno 2017
Stampato il 21/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/idee/copertine/buon-cammino-nel-paese-bellissimo/