A dieci anni dalla scomparsa, il leggendario comandante partigiano Giovanni Pesce, Medaglia d’Oro al Valor Militare, avrà dedicata una strada a Milano, sua città d’adozione e in cui fu per un decennio eletto consigliere comunale. La giunta di Palazzo Marino deve ancora discutere e approvare la delibera, ma è già stata decisa la data dell’intitolazione: 27 luglio, giorno in cui “Visone”, nome di battaglia scelto in omaggio al paese natio, venne a mancare. Ancora da definire, inoltre, è la via da riportare nella toponomastica meneghina. Al momento le ipotesi sono due: una strada nei pressi di piazza Bonomelli, dove Pesce abitava con la moglie e staffetta partigiana Onorina Brambilla, oppure come proposto dall’Anpi provinciale, uno slargo vicino al giardinetto 15 Martiri di Piazzale Loreto.
In attesa dell’intitolazione, sono state avviate le iniziative culturali per rendere omaggio a Pesce e rievocare il combattente delle Brigate Internazionali in Spagna (ferito tre volte, una scheggia gli dolse tutta la vita); il confinato a Ventotene; l’organizzatore dei primi Gruppi di Azione Patriottica torinesi nel ’43 e in seguito, a Milano, fino alla Liberazione, il comandante della 3ª GAP “Rubini”.
Promosso dal Comune di Milano in collaborazione con Anpi, Aicvas, Piccolo Teatro e Scuola civica Paolo Grassi, il 20 aprile si è tenuto il tributo al Piccolo Teatro in via Rovello. Uno spazio d’arte e di memoria civile: la sala del primo Stabile italiano nel dopoguerra, infatti, già sede del dopolavoro comunale, durante l’occupazione nazifascista era divenuta la caserma del comando della Brigata Muti, nonché prigione e luogo di tortura anche di tanti uomini di “Visone”. Fu il gruppo Oberdan della famigerata Legione Autonoma Mobile Ettore Muti a compiere, il 10 agosto 1944, la strage di piazzale Loreto e a esporre e oltraggiare i cadaveri dei 15 antifascisti fucilati.
Sul palcoscenico si sono alternate letture dal libro Senza tregua di Giovanni Pesce a testi e canzoni della guerra di Spagna intonate dagli attori della Paolo Grassi. Dopo la proiezione del documentario di Giovanni Pozzi tratto dal libro del mitico comandante, c’è stata la testimonianza di Tiziana Pesce, unica figlia della coppia partigiana, che ha raccontato la storia dei suoi genitori: una narrazione di amore e insieme impegno civile per la giustizia, la libertà e la pace.
Ed ecco il video dell’iniziativa del 20 aprile, realizzato a cura di Tullio Quaianni.
Pubblicato lunedì 24 Aprile 2017
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