La voglia di stare insieme, di difendere la Costituzione e di opporsi alle nuove forme di fascismo ha vinto sulle difficoltà organizzative e le paure sanitarie e così l’Anpi di Bari ha organizzato il 15 luglio scorso la sua festa del tesseramento: un successo che promette di confermare anche per il 2020 lo straordinario aumento di adesioni già registrato l’anno scorso.
La festa è stata ospitata nella sede della associazione culturale Zona Franka, cui fanno riferimento organizzazioni studentesche della città: Link, Uds, Rete della Conoscenza.
E già questa è una prova della solidità dei rapporti di collaborazione che l’Anpi del capoluogo pugliese ha costruito in una vasta e articolata rete, che tiene insieme l’Arci, Libera e la Cgil.
Lo ha sottolineato Gigia Bucci, segretaria generale della Camera del Lavoro di Bari, ricordando le iniziative condivise, anche nei giorni di più stretta limitazione delle attività pubbliche a causa del Coronavirus: l’Anpi e la Cgil sono riusciti a portare in piazza, accanto all’amministrazione comunale, la festa del 25 aprile e si sono ritrovati insieme per il Primo Maggio.
È toccato a Carolina Velati dare all’associazione degli antifascisti il benvenuto di Zona Franka, prima di passare il microfono ad Andrea Catone, dell’associazione MarxVentuno che ha fatto omaggio all’Anpi della prima copia di un volume: la riedizione, a tanti anni di distanza, del libro ormai introvabile di Pietro Secchia “Aldo dice 26×1”, ricostruzione per testimonianza diretta delle ore che prepararono l’insurrezione dell’aprile del 1945 nel Nord Italia.
Difesa della verità storica, contrasto delle affermazioni negazioniste, onestà nel dibattito sulla memoria e nella ricerca storiografica sono strettamente legate alla militanza contro quelle forme di razzismo e di omofobia, quelle manifestazioni di violenza squadrista e di sfruttamento del lavoro in cui oggi si declinano i fascismi in Italia e in Europa.
Ferdinando Pappalardo, presidente del comitato provinciale Anpi di Bari ha spiegato come siano fatte della stessa pasta le tendenze reazionarie e le spinte all’odio che si manifestano, al di là dell’inganno di parole e concetti solo apparentemente meno pericolosi come “sovranismo”, “sicurezza” e “protezione delle frontiere”.
Nella serata si sono rincorsi i sorrisi, gli scambi di notizie tra vecchi e nuovi soci dell’Anpi, ritrovatisi faccia a faccia dopo mesi di “confinamento digitale”, con l’atmosfera musicale creata da Tankarp, un duo di strumentisti impegnato in un progetto di ricerca di nuove sonorità: Jakub Rizman all’arpa elettrica e Giorgio Finestrone alle percussioni.
Il successo di partecipazione alla Festa del tesseramento di Bari non arriva inatteso, perché è stato preceduto nelle scorse settimane dai risultati di importanti iniziative: innanzitutto la istituzione dell’Osservatorio regionale sui neofascismi, promosso dal Coordinamento antifascista e – per la prima volta in Italia – costituito per decreto da una istituzione pubblica, la Regione Puglia. È l’approdo di una attività di inchiesta e di denuncia avviata proprio dall’Anpi barese quattro anni fa con la pubblicazione del dossier “Ombre nere. Il punto sul neofascismo in Puglia”.
Il 14 luglio a Giovinazzo è stata scoperta la targa che porta la intitolazione di una via cittadina a Angelo Ricapito, partigiano giovinazzese Medaglia d’Oro VM, combattente della Brigata Garibaldi, che perse la vita nell’eccidio di San Polo, compiuto dai nazisti ad Arezzo proprio il 14 luglio di 76 anni fa. Nella strage, oltre al 21enne Ricapito, perirono circa 70 persone, partigiani e inermi civili tra cui donne e bambini.
Nella politica di controllo democratico sulla toponomastica perseguita dall’Anpi ricade anche la recente decisione del Consiglio comunale di Bari che impegna la Giunta a cambiare l’intitolazione di via Nicola Pende.
Intorno alla figura del medico fascista che ebbe totale responsabilità nel fornire argomenti scientifici alla discriminazione degli ebrei e alla scrittura delle leggi razziali del 1938, l’Anpi di Bari ha organizzato nel 2018 un convegno di studi, rinnovando infine la richiesta di riparare a quella offensiva intitolazione. Ora il nome di Pende sarà cancellato e la strada sarà intitolata a Alba de Céspedes, scrittrice e giornalista antifascista, voce di Radio Bari nell’autunno del 1943, la prima emittente dell’Italia liberata.
Pubblicato venerdì 17 Luglio 2020
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