L’Anpi di Forlì torna a celebrare un importante evento che, nel 1944, durante l’occupazione, vide le donne forlivesi indignarsi, organizzarsi e sollevarsi contro un tentativo di strage fascista. E lo fa anche ri-proponendo il “fumetto” di Matteo Mazzacurati che vinse, lo scorso anno, il concorso “Progetto Ripa”. In attesa di tenere il convegno e lo spettacolo, promossi dall’Anpi locale con il Comune e altre associazioni, inizialmente previsti per il 22 e il 23 marzo prossimi e ora rinviati per le disposizioni del governo sul coronavirus.
Ricordiamo intanto le “Ragazze di via della Ripa, a partire dai fatti accaduti settantasei anni fa.
Al bando Graziani che richiama alla leva i nati del 1923-4, proprio nella “città del Duce” (come si definiva Forlì, mentre Predappio era dove “lui” era nato), c’è scarsa adesione nonostante per i renitenti fosse prevista la pena di morte. Venerdì 24 marzo nella caserma Muti (già Ferdinando di Savoia), in via Ripa, sede del tribunale militare, vengono condannati alla pena capitale 5 giovani: Agostino Lotti, Massimo Fantini, Giovanni Valgiusti e i fratelli Tonino e Dino Degli Esposti.
L’esecuzione avviene poco dopo all’interno dell’edificio che è al centro di un quartiere popolare. Donne, giovanissimi ed anziani assistono (in parte) e/o intuiscono lo strazio delle vittime.
Alla notizia che altri 10 giovani renitenti saranno processati e fucilati entro due/tre giorni, oltre all’indignazione e alla rabbia di tanti forlivesi, scatta la mobilitazione dei Gruppi di Difesa della Donna, e dei partigiani gappisti e sappisti. Si indice una mobilitazione per lunedì 27 marzo. Alla sirena delle ore 10, con un atto di enorme coraggio, ecco le donne uscire fabbriche, la Battistini, la Becchi, la Mangelli, la Bondi, la Fumisti, l’Eridania e la Zanotti. Lungo la strada verso la caserma, le operaie sono affiancate da altre donne, casalinghe, ortolane, contadine.
Erano in tante, così da stringere d’assedio la caserma e bloccare tutte le strade di accesso. Si sentono alcuni spari, ma nessuno – ci sono anche partigiani come scorta, ma non intervengono – si tira indietro. Anzi, si discute con ufficiali e comandante, il quale rimanda ogni decisione all’autorità civile. Così le “ragazze di via della Ripa” si spostano nella vicina prefettura ed ottengono che la fucilazione dei 10 giovani venga commutata in carcere. È una importantissima vittoria della mobilitazione femminile, un caso unico in Italia, perché quelle donne non chiedevano l’ampliamento delle tessere annonarie o un aumento di salario, e nemmeno di attenuare i disagi nei luoghi di lavoro. Fu un’iniziativa politica, una manifestazione-sciopero contro una legge fascista e contro gli aguzzini che la volevano applicare.
Dal 2018, l’Anpi di Forlì, con il sostegno e il patrocinio del Comune, della Cgil, dell’Udi, dell’Istituto storico della Resistenza, dell’Associazione Luciano Lama, riporta all’attenzione della cittadinanza l’episodio di via della Ripa, promuovendo un concorso per opere grafiche rivolto sia alle scuole sia a singoli cittadini. Inoltre, con l’adesione di gruppi teatrali ed attori, propone uno spettacolo aperto al pubblico. Quest’anno, inizialmente prevista per il 23 marzo ma ora rimandata a una successiva data, al Teatro Fabbri andrà in scena la “contaminazione” dell’Antigone di Sofocle con “Antigone o del diritto – Il Potere e la Ribelle”. Naturalmente verrà posticipato anche il convegno, organizzato per il 22 a palazzo Romagnoli, che tratterà della Resistenza delle donne e dello specifico “caso” forlivese).
Lo scorso anno con l’opera “Le ragazze di via della Ripa”, Matteo Mazzacurati, recensore per la Garzanti, disegnatore e insegnante di fumetto freelance, ha vinto il primo premio per la sezione “cittadinanza” del concorso Progetto Ripa 2019 dal titolo “Armati mio cuore”, promosso dall’Anpi Forlì-Cesena e il premio come miglior sceneggiatore ex aequo della prima edizione del concorso “Scuola di fumetto” della Nicola Pesce Edizioni.
Il fumetto, in 4 tavole, è il risultato di una ricerca storico documentale molto approfondita e alle preziose testimonianze dei partigiani Sergio Giammarchi “Rudaren” e Tonina Laghi.
«L’eccidio di via della Ripa è raccontato nei disegni – ha voluto spiegare Mazzacurati – attraverso gli occhi di una ragazza che, acquisisce la “memoria” dell’episodio e la fa propria, continuando così quella Resistenza che Sergio e Tonina iniziarono».
Adalberto Erani, direttivo Anpi di Forlì
Ed ecco il bel fumetto di Matteo Mazzacurati. Buona visione!
Pubblicato venerdì 6 Marzo 2020
Stampato il 24/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/una-cosa-da-ragazze/