L’Anpi che immaginano è quella che prepara sì il manifesto e le iniziative per il 25 Aprile «ma partecipa anche all’organizzazione della giornata del merletto a tombolo». È quella che fa cultura alta ma riscopre e valorizza la cultura popolare. Parla di antifascismo ma »indaga anche sul depauperamento del territorio, sulla crisi della piccola impresa, sulla fuga dei giovani dalla regione». E nella riscoperta delle radici vuole costruire un futuro migliore. Addirittura, non ancora costituita, vanta già più di 25 potenziali iscritti.
Siamo a Guglionesi, in provincia di Campobasso. Qui sabato 11 giugno alle ore 16 nella Sala consiliare del Comune, in occasione dell’inaugurazione della mostra “L’Italia della Costituzione. Ricordare e raccontare, conoscere e riscoprire”, si avvierà il processo di costituzione di una sezione dell’Anpi.
Ne parliamo con Giorgio Gagliardi, presidente del locale circolo Arci “Francesco Jovine” – l’autore di quel capolavoro che è Le terre del Sacramento, romanzo epico e doloroso sulle rivolte dei contadini meridionali – e una tra le figure protagoniste di questo percorso. Che parte da lontano, «da almeno due anni – ci racconta Gagliardi –. Il circolo Arci si è costituito 3 anni fa e subito siamo stati tra i promotori del conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, allora nel mirino della destra più becera. Fu fatta una bella iniziativa al Comune, a cui Segre rispose con parole di apprezzamento».
Dopo il periodo più duro del Covid, l’attività del circolo è ripresa e nel 2021, in occasione del Giorno della Memoria, a Guglionesi hanno organizzato una iniziativa dedicata alla figura di Primo Levi. Un impegno che nell’aprile di quest’anno ha visto il riconoscimento dell’amministrazione locale: «Ci ha assegnato un locale all’ingresso della scuola di musica, all’interno della villa comunale», sottolinea Gagliardi. È piccolo, ma ha il gran pregio di essere un luogo dove si sviluppa la vita sociale del paese.
E le iniziative a Guglionesi non sono certo mancate. Oltre al già ricordato corso di merletto a tombolo «che ha avuto un successo straordinario e che ha acceso un riflettore su questa importante forma di artigianato artistico», ha preso avvio una riflessione sulla memoria e sull’antifascismo. A partire, appunto, dalla mostra biografica su Primo Levi. «Con le illustrazioni di Alessandro Ranghiasci e la sceneggiatura di Matteo Mastrogiacomo siamo riusciti a raccontare ai giovani di Guglionesi con un linguaggio semplice e diretto, le leggi razziali, i campi di concentramento, gli orrori del nazifascismo – rammenta il presidente del circolo Arci –. Orrori che pensavamo fossero relegati al secolo scorso e che invece ritroviamo oggi nella guerra terribile in Ucraina. Come scriveva Levi, circa 40 anni fa, “è avvenuto contro ogni previsione; è avvenuto in Europa”. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia e meno che mai pensare che le conquiste di libertà e democrazia siano acquisite per sempre. Occorre rinnovarle ogni giorno. Ogni giorno bisogna essere partigiani».
Da qui all’idea di metter su una sezione dell’Anpi il passo è stato breve, quasi naturale, ci dice Gagliardi.«Sarà che siamo incontentabili, come i protagonisti di un vecchio Carosello, ma abbiamo organizzato una mostra dal titolo “L’Italia della Costituzione”, per poi proseguire con una mostra su Jovine lungo il muro di cinta della villa comunale». Una scelta, questa, funzionale alla creazione di un vero e proprio “luogo della memoria” in seno alla villa comunale.
Il fischio di inizio è per l’11 giugno. Quel giorno, presso la Sala consiliare del Comune in occasione dell’inaugurazione della mostra sulla Costituzione si terrà un incontro «nel quale andremo a riscoprire i valori cardini della nostra Carta che parlano di lavoro, uguaglianza, pace e diritti attraverso la figura di Giacomo Matteotti – ucciso dai fascisti il 10 giugno del 1924 –, le parole e la testimonianza di Primo Levi e i racconti di Francesco Jovine.
In questo percorso nella storia saremo guidati da Maurizio Varriano, presidente del Parco Letterario e del Paesaggio Francesco Jovine, da Edoardo Siravo, apprezzato attore, regista teatrale e doppiatore, dal cantautore Lino Rufo e da Marco Caldoro, attore che ha recitato, tra gli altri, nello spettacolo teatrale Il mio nome è tempesta – dedicato al delitto Matteotti».
Per partecipare al processo che porterà alla costituzione della sezione Anpi verrà, dalla sede nazionale a Roma, Vincenzo Calò, componente della segreteria nazionale. Un segnale importante di attenzione. «Quando nel corso di una riunione ho detto “ma perché non apriamo una sezione dell’Anpi?» ho ricevuto un sì corale. C’è stato un entusiasmo incredibile, come se l’Anpi, la sua storia, i suoi valori, fossero la logica conseguenza del nostro cammino», ricorda Gagliardi. Che insiste più volte su un concetto: l’antifascismo non solo è attuale ma è l’essenza stessa della nostra nazione. «La differenza abissale tra il regime fascista e la Costituzione è che il primo ha tolto tutte le libertà e la Costituzione le ha date a tutti. Ecco, l’Anpi per come la vediamo noi è questo, è memoria viva. È conoscenza della storia. Perché non dobbiamo mai dimenticare che le pulsioni fasciste allignano ancora nel nostro Paese ed hanno coperture e forti».
Ecco allora che il senso più profondo di quel “raccontare e riscoprire”, nel titolo della mostra, è l’attenzione alle giovani generazioni. «Perché conoscano, perché sappiano. Ti faccio un esempio: uno dei poliziotti che furono uccisi il 16 marzo del 1978 durante il sequestro Moro era di Guglionesi. Si chiamava Giulio Rivera ed aveva appena 24 anni. Ogni anno viene ricordato con iniziative pubbliche e una deposizione di una corona di fiori, eppure io dico che non basta. Per onorare fino in fondo quel poliziotto occorre che i giovani sappiano perché è stato rapito e poi ucciso Moro. Che conoscano l’accidentato e faticoso cammino della democrazia italiana. E che anche loro si mettano in cammino».
Chiediamo se i giovani sono venuti a bussare, a informarsi sulla costituenda sezione Anpi. «Diciamo che sono andato a bussare io a loro» sorride Gagliardi. E già, la gioventù è una merce rara in Molise. I ragazzi se ne vanno perché le opportunità di lavoro sono poche. «Quello del lavoro è un tema che dobbiamo porci. Ma, attenzione, non è un problema solo del Molise e del Sud. L’emigrazione ce l’ha pure la ricca provincia di Vicenza. Questo per dire che il problema di fondo è restituire valore e dignità al lavoro. E credo che il consenso che oggi ha l’Anpi nel Paese e tra i giovani dipenda anche dalla scelta di impegnarsi anche su questi temi».
Pubblicato giovedì 9 Giugno 2022
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