Il Comitato Nazionale dell’Anpi giudica positivamente la modalità attraverso cui si è affrontata la crisi che ha condotto alla formazione del nuovo governo: la crisi è stata giustamente portata in Parlamento ed è stata rispettata la Costituzione contro ogni ulteriore tentativo di asservirla a esigenze di parte. Grazie all’impegno ed alla correttezza del Presidente della Repubblica ed alla disponibilità di forze politiche diverse, si è realizzata, come l’Anpi aveva auspicato, una soluzione positiva, si sono poste le basi per una svolta democratica; è stata altresì ribadita, contro ogni tentazione plebiscitaria e populista, la natura parlamentare della Repubblica dando vita in Parlamento ad una nuova maggioranza che si è manifestata col voto di fiducia.
Ora deve finire il tempo delle dichiarazioni contrapposte, dei post, del selfie che hanno caratterizzato il precedente governo. C’è bisogno di serietà e responsabilità. Bene ha fatto il Presidente del Consiglio in Parlamento a parlare di “sobrietà e rigore”. Ci vuole un impegno di tutto il governo per ristabilire nella società un clima di serenità, tolleranza, cittadinanza consapevole, e di contrasto a tutti gli episodi, spesso violenti, di discriminazione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, come prescritto dall’art. 3 della Costituzione.
Si avvii una nuova politica economica e industriale che metta al centro il lavoro e la dignità della persona, come prescritto da tutta la Costituzione a cominciare dai principi fondamentali. Si chiuda definitivamente una pagina buia nel governo del Paese, caratterizzata dalla continua sollecitazione di sentimenti e comportamenti di odio, rancore, xenofobia e razzismo, e si promuova un modello di società aperta e solidale collocando al primo posto la difesa dei diritti umani (art.2 della Costituzione), come praticato in particolare dalla Liberazione in poi dalla stragrande maggioranza degli italiani, dopo la criminale stagione del nazifascismo che elevò la discriminazione razziale a legge dello Stato, si abbandonino irreversibilmente proposte e disegni di legge oscurantisti e contro le donne, come il ddl Pillon.
Chiediamo la cancellazione dei cosiddetti decreti sicurezza anche in base ai rilievi del Presidente della Repubblica, oltre che alle norme del comune buon senso: va ripristinato l’obbligo di rispettare i trattati internazionali, vanno soccorsi e fatti sbarcare i naufraghi in ogni caso e in qualsiasi circostanza in base al principio non negoziabile della difesa della vita umana ed al diritto del mare, vanno cancellate le grottesche ammende per coloro che salvano le persone in mare; vanno inoltre soppresse tutte le norme che possono condizionare, limitare o impedire la libertà di manifestazione, va respinta qualsiasi criminalizzazione di comportamenti non violenti, va in sostanza cancellata qualsiasi testimonianza di una volontà repressiva e autoritaria estranea alla civiltà giuridica del nostro Paese. Per di più comprendere il tema della sicurezza in quello dell’emigrazione vuol dire ridurre quest’ultima a una questione di ordine pubblico.
Confermiamo le nostre critiche alla revisione costituzionale relativa alla riduzione dei parlamentari e il nostro forte dissenso verso le proposte di cosiddetta autonomia differenziata. Non condividiamo le tentazioni di manipolare la Costituzione, che ricorrono oramai con inquietante frequenza. A fronte dei progetti di modifiche alla Costituzione e addirittura di avviare una nuova fase costituente, ribadiamo che una vera e propria trasformazione democratica può avvenire solo con la piena attuazione delle norme costituzionali.
Chiediamo che si avvii, dopo più di anno di tolleranze, connivenze, in qualche caso complicità, una chiara politica di contrasto alle insorgenze fasciste, naziste, razziste, esplicitamente condannate dalla legge Scelba e dalla legge Mancino e dall’intero contesto della Carta costituzionale. A questo proposito ricordiamo che l’Anpi nazionale ha depositato a Roma nei mesi scorsi un esposto alla magistratura con un’amplissima documentazione sulle attività criminali delle organizzazioni della galassia nera. L’obiettivo fondamentale che occorre perseguire è creare le premesse per la messa fuori legge delle organizzazioni neofasciste, neonaziste, razziste.
Antifascismo e antirazzismo sono principi costitutivi della natura della Repubblica: occorrono iniziative di ampio respiro affinché ogni articolazione dello Stato si ispiri a tali principi.
Prendiamo atto con favore delle dichiarazioni relative ad una politica di rilancio dell’Unione Europea, cambiando una politica economica sbagliata e controproducente e contrastando visioni isolazionistiche e nazionalistiche. Ricordiamo che il progetto stesso dell’unità del vecchio continente su basi pacifiche e solidali nacque al confino di Ventotene ed è per sua natura democratico e antifascista, tema che sarà approfondito nel convegno promosso il 20 settembre a Matera, capitale europea della cultura, sulle radici antifasciste dell’Europa.
L’Anpi si impegna a continuare ed intensificare la sua battaglia unitaria su questi principi, perché sono i principi che hanno guidato la Resistenza ed hanno informato gli anni della Repubblica e della Costituzione. Oggi più di ieri nelle città, nei comuni, nelle piazze l’Anpi terrà alta la bandiera dell’antifascismo, dell’antirazzismo, delle libertà, della giustizia sociale e dell’eguaglianza: la bandiera delle partigiane e dei partigiani.
Pubblicato mercoledì 18 Settembre 2019
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