Hoc erat in votis. Viene in mente l’aforisma di Orazio se si pensa adesso a tutte le preoccupazioni, a volte le ansie, che in queste ultime settimane di preparativi della Festa abbiamo dovuto tenere a bada, a volte, solo nella logica del “bicchiere mezzo pieno”!
Tutto, alla fine, ha miracolosamente funzionato in questa meravigliosa domenica di maggio finalmente (almeno per metà) primaverile. Nella bella cornice del Parco della Costituzione, circondati dai pannelli con su incisi, indelebili, i dodici articoli fondamentali della Carta, la seconda Festa Anpi Provinciale Latina, tenutasi quest’anno ad Aprilia, è stata, alla fine, un successo incredibile, al di là di ogni attesa.
E resterà nelle pagine della nostra memoria collettiva, aperta alle altre associazioni invitate, a rinsaldare i legami di amicizia e di condivisione nelle comuni battaglie civili, come hanno ricordato e auspicato Marina Pierlorenzi, del Coordinamento Anpi Regionale Lazio nell’intervento di saluto e la nostra saggia organizzatrice, la presidente provinciale Teresa Pampena. Operatività concreta di esperienze collettive in cui le differenze sono un arricchimento per ognuno.
Per noi della Provincia di Latina la seconda metà di maggio è un passaggio storico: si ricorda la Liberazione del territorio pontino e quindi della Liberazione di Roma dal nazifascismo (4 giugno), dopo circa quattro mesi dallo sbarco degli alleati ad Anzio-Nettuno del 22 gennaio 1944.
E bene ha fatto il nostro giovane storico Luca Santangelo a ricordarne, nella puntuale e brillante ricostruzione degli eventi, le tappe fondamentali e a rivendicare nomi e bande partigiane attive su un territorio che, per pregiudizi e miti persistenti e radicati, soffre di amnesie e “vuoti di memoria”. C’è sicuramente molto lavoro di ricerca storica ancora da fare.
E ancora sul tema “Liberazione” è stato peraltro interessante visitare il Cippo posto nel cortile interno del Liceo Meucci a ricordare Eric Waters (padre di Roger, il fondatore dei Pink Floyd) e gli alleati morti e dispersi in guerra nelle campagne di Aprilia. “…I giovani devono ricordare il sacrificio di tanti ragazzi che hanno combattuto perché l’Europa diventasse democratica, perché i campi di concentramento e di sterminio non ci fossero più…Credo che l’Italia debba essere fiera di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno lottato accanto agli Alleati per un’ Italia libera” scriveva Harry Shindler, testimone dello sbarco e “cacciatore di memorie” il 18 febbraio 2021 agli studenti delle scuole superiori di Aprilia. Tessera onoraria Anpi, è morto il 21 febbraio 2023 a Civitanova Marche dove abitava. Aveva 101 anni. A lui va il nostro affettuoso ricordo.
Ma c’è chi pensa che l’Anpi vive solo di ricordi, agita l’antifascismo in modo strumentale perché ha poco da dire “se il fascismo non c’è più”. Tenere viva la memoria significa per noi, invece, renderla attiva, significa produrre risultati di attenzione, mostrare esempi di eroismo e altruismo per superare quel muro di indifferenza e disimpegno che ha conquistato negativamente tanta parte degli italiani. È quanto ha voluto ricordarci Luciano Manca, presidente della sezione di Formia “Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo” narrando con passione la vita del partigiano Domenico Cicala, originario di Messina, segretario comunale di Filettino (FR) e negli ultimi 30 anni di Formia (LT), torturato orribilmente ma inutilmente dai nazisti perché svelasse i nomi dei partigiani. È morto a Formia nel 1991 ed ha lasciato un’eredità di affetti e di moralità indiscussa e, appunto, produttiva.
Noi ci occupiamo di antifascismo, e quindi della Costituzione che è intrinsecamente antifascista nelle norme, nei principi, nei valori che esprime e nelle promesse di futuro che chiaramente rappresenta. Nei gazebo delle nostre sezioni, colorati e diffusi in tutto il Parco (ed è veramente uno spettacolo che mette allegria) spiccano in bella vista libri, manifesti, gadget, bandiere che indicano i nostri ideali di appartenenza pur nelle differenze dei personali percorsi politici.
Ci preoccupa, però, questa classe politica così mal ridotta e questo governo alle prese con le riforme costituzionali del presidenzialismo e dell’autonomia differenziata che certamente, così come sono state pensate, rischieranno, secondo Alfonso Gianni primo relatore della giornata, di indebolire ulteriormente il Parlamento che diventerà un organo che ratifica semplicemente le decisioni del governo e di riportare indietro l’Italia all’epoca “rinascimentale”, a un’Italia divisa in tanti piccoli staterelli. In palese contraddizione con quanto recita e proclama l’articolo 5: la Repubblica, una e indivisibile… Poi aggiunge, a proposito dell’Autonomia regionale differenziata: “Chi ne guadagnerebbe? Non i piccoli Comuni, come recita la propaganda di chi è favorevole all’autonomia differenziata, ma i ceti politici regionali, i quali avrebbero un enorme vantaggio da poter distribuire soldi, strutture e su questo costruire un loro potere politico e di consenso sempre più lontano dai bisogni dalle popolazioni locali per poi scalare verso le istituzioni più alte”.
Come componente del comitato promotore del CDC Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Alfonso Gianni chiude con una informazione: “La proposta di legge di revisione costituzionale di iniziativa popolare di modifica dell’art. 116 e 117 contro l’autonomia differenziata sarà portata in Senato il 1 giugno con 105 mila firme, molto di più di quante sarebbero state necessarie. Il regolamento del Senato prevede l’obbligo di discuterla. La lotta contro l’autonomia differenziata comincia bene ma l’impegno proseguirà nella società civile”.
È il turno di Luigi Marino del Comitato nazionale Anpi che si sofferma su un punto. È un momento storico per noi molto delicato e complesso della vita nazionale caratterizzato da svariati richiami al fascismo, che non sono, come spesso si dice, minimizzando e giustificando, incidenti di percorso, “voci dal sen fuggite” (citazione di Metastasio) ma una precisa, razionale strategia di un percorso che mira a delegittimare l’antifascismo in nome di una presunta riconciliazione popolare, per poi procedere così, con più facilità, verso la riforma “necessaria”: il presidenzialismo come panacea di tutti i mali. Servono perciò alleanze più stabili con associazioni e organizzazioni che avvertono anch’esse il pericolo di una preoccupante involuzione della società verso un governo autoritario e verso una compressione dei diritti della persona.
E poi. Piove dalle nuvole sparse…sui nostri volti silvani…sui nostri abiti leggeri.. Stretti fino all’inverosimile nella sala grande della Sede Anpi “Vittorio Arrigoni” abbiamo ascoltato gli ultimi due relatori della giornata: Fiorenza Tariconi esperta di diritti e parità di genere che ci ha parlato degli stereotipi sulle donne, soprattutto sui social e sul linguaggio corrente, che manifesta ancora una sostanziale arretratezza culturale; e Ugo Mancini, storico dei Castelli con la presentazione del suo ultimo lavoro: “Trilussa, antifascista cerebrale”, che ci ha offerto l’occasione di riflettere sulla categoria storica oggi molto attuale di: zona grigia della politica. Con il corollario della lettura di alcune poesie del poeta tra le quali la “ Ninna nanna della guerra”, sapientemente recitate da Guglielmo Marchetti e Laura Zardi.
Abbiamo voluto titolare a nostra festa alla Pace perché non ci sfuggono le tragedie di troppi Paesi in guerra, non ci convinceranno mai che l’uso delle armi sia l’unica risposta alla soluzione dei problemi tra Stati sovrani, non possiamo sopportare che si continuino a produrre ed a usare armi sempre più potenti. Viviamo in un mondo in cui pare si sia persa la capacità di costruire la Pace. I nostri Padri e le nostre Madri costituenti, dopo la vittoriosa lotta contro il nazifascismo, dopo le immani distruzioni della guerra, hanno voluto costruire per noi un percorso in cui pace, giustizia e solidarietà fossero le pietre miliari di questo cammino, in Italia, in Europa (Manifesto di Ventotene), nel mondo con le istituzioni internazionali pensate per questo scopo. Essi ci interrogano e scuotono le nostre coscienze. Dobbiamo dunque ricordare e gridarlo: gli italiani sono, per Costituzione, e nonostante tutto, costruttori di pace!
Il 21 maggio, siamo stati vicini spiritualmente al popolo della Marcia Perugia-Assisi insieme al nostro Presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo, coraggiosamente e testardamente impegnato per la Pace. Ma grazie alla grande partecipazione alla Festa abbiamo vissuto anche noi, come è stato per tutta l’iniziativa, una bellissima giornata.
Filippo Fasano, per il Comitato provinciale Anpi Latina
Pubblicato sabato 27 Maggio 2023
Stampato il 23/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/la-bella-festa-del-provinciale-anpi-latina-nel-segno-della-pace-e-della-costituzione/