La conferenza stampa che si è tenuta il primo giorno di febbraio, a Roma, al Museo Nazionale della Liberazione di via Tasso per presentare l’appello “Mai più fascismi”, ha avuto un grande rilievo sui media italiani.
Per illustrare i contenuti dell’appello e le modalità di svolgimento della campagna di raccolta delle firme, in rappresentanza delle 23 associazioni promotrici, hanno preso la parola Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi, Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci, don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera e Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil.
Ha così preso formalmente avvio questa importante iniziativa finalizzata a promuovere un ampio processo partecipativo e mobilitante, teso a dare corpo alle necessarie risposte sollecitate dalle preoccupazioni sempre più diffuse nella nostra società, poiché alimentate dai crescenti rigurgiti di idee antidemocratiche, contrarie ai principi costituzionali e ispirate all’odio razziale, all’omofobia, all’antisemitismo, all’apologia del fascismo e del nazismo. In Italia come in Europa.
Questa nostra iniziativa, che mobilita le persone e favorisce un ampio processo partecipativo, offre un terreno a tante attese e dischiude grandi potenzialità. Dobbiamo saperle cogliere dicendo un deciso No ai neo-fascismi e dicendolo insieme a uno schieramento pluralista, largo e unitario.
In alcune realtà provinciali è già stato convocato il coordinamento unitario delle 23 Associazioni promotrici dell’appello che operano in quei territori e che stanno raccogliendo nuove adesioni, sia di singole importanti personalità sia di altre Associazioni.
La stragrande maggioranza delle province insedierà il proprio coordinamento unitario nei prossimi giorni.
Nonostante le coincidenze temporali della Giornata della Memoria e di quella del Ricordo, e oltre alla mobilitazione nazionale antifascista e antirazzista per la preparazione della splendida manifestazione del 24 febbraio a Roma, che hanno impegnato in modo consistente le nostre strutture, si stanno stendendo i calendari per la predisposizione dei banchetti che raccoglieranno le firme, si stanno convocando conferenze stampa decentrate che parleranno ai media locali delle nostre iniziative e dei diversi appuntamenti che le caratterizzeranno.
Nella prima fase di raccolta delle firme, forse sconteremo un impegno più contenuto delle forze politiche antifasciste che hanno ritenuto di promuovere insieme con noi l’appello, a causa del loro forte e diretto impegno nella campagna elettorale, ma la durata della raccolta di firme – si protrarrà fino alla fine del mese di maggio – permetterà sicuramente il progressivo svilupparsi di tante sinergie.
Occorrerà tuttavia cogliere ogni occasione utile per la raccolta delle firme, e i momenti preliminari che disporremo nella fase di preparazione della celebrazione della giornata del 25 Aprile rappresenteranno per le strutture dell’Anpi una opportunità straordinaria, da cogliere appieno.
Allo stesso modo potrà essere anche il percorso che porterà le organizzazioni sindacali alla preparazione della Festa dei Lavoratori, il Primo Maggio, delle sue manifestazioni e dei grandi appuntamenti musicali che tradizionalmente la accompagnano.
Inoltre i grandi sindacati confederali intendono unitariamente organizzare appositi incontri nei luoghi di lavoro per favorire la discussione dei contenuti dell’appello; la raccolta delle firme durante lo svolgimento delle assemblee che potranno essere indette, o attraverso la collocazione di appositi banchetti alle portinerie delle più importanti aziende pubbliche e private.
Dovremo prestare grande attenzione a organizzare la nostra presenza nei luoghi più frequentati dei nostri territori, nei mercati e nelle scuole. In queste ultime, dovrà essere intensa la nostra collaborazione con le numerosissime Associazioni degli studenti che hanno dato la loro adesione alla campagna.
Il momento della raccolta delle firme rappresenta una straordinaria occasione per un esteso rapporto di massa; chiedere di sottoscrivere la petizione è infatti una preziosa occasione di discussione, di informazione, di una maggior presa di coscienza.
Significative sono alcune tra le prime iniziative già tenute nei territori, in aggiunta a quelle diffusamente promosse per le annuali Giornate del tesseramento all’Anpi. In particolare vanno segnalate la manifestazione promossa il 3 e il 4 febbraio a Mestre dal Coordinamento unitario di Venezia e quella promossa in Campidoglio il 5 febbraio da Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio con la collaborazione dell’Anpi provinciale.
Tutte le iniziative che verranno promosse saranno rese note dalla apposita pagina di Facebook, curata direttamente dall’Anpi nazionale.
E sarà cura di ogni Anpi provinciale rendere possibile la sottoscrizione della petizione presso ognuna delle sedi, informando i cittadini degli orari di apertura.
La nostra scelta di raccogliere le firme anche in forma telematica si sta rilevando un successo: non appena sono state indicate le modalità operative, in una manciata di giorni sono state raccolte oltre 35.000 firme.
Chiedendo ai cittadini di sottoscrivere la nostra petizione chiediamo loro di schierarsi in prima persona, di manifestare esplicitamente il loro impegno antifascista. Come è stato autorevolmente ricordato nella conferenza stampa in Via Tasso, chiediamo ai cittadini di far sentire alta e forte la loro voce di fronte al pericolo di un ritorno del fascismo, nelle forme antiche e nelle forme nuove.
Carlo Ghezzi, della Segreteria nazionale Anpi,
responsabile nazionale organizzazione
Pubblicato giovedì 22 Febbraio 2018
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