«Nulla di nuovo al di là delle parole di circostanza. Nessuna definitiva condanna del fascismo», così il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, contattato dall’Ansa sul discorso di Giorgia Meloni alla Camera. Continua Pagliarulo: «Le leggi razziali del ’38 nascono da una visione razzista che Mussolini esplicita nel 1920 contro gli slavi e che ricorre verso gli africani negli anni del colonialismo. La critica ai “totalitarismi del 900” mette tutti nello stesso sacco, aggrediti e aggressori. È un altro modo per annacquare le precise responsabilità del fascismo».
Si trova a Belgrado il presidente nazionale Anpi per la Conferenza antifascista promossa dalla FIR (Federazione Internazionale dei Resistenti) nella città serba. Nel corso dei lavori, intervenendo, ha inoltre avanzato una proposta:
«Le organizzazioni resistenziali non possono più limitarsi soltanto alla celebrazione degli eventi del passato o comunque alla loro memoria, cosa peraltro assolutamente necessaria, ma devono intervenire direttamente, seppure nei limiti delle loro competenze, sul terreno civile e sociale. Per la drammaticità della situazione, per i pericoli di un’onda nera sempre più incombente, oggi è il tempo in cui le forze resistenziali devono scendere in campo avanzando proposte, creando collegamenti in particolare con i ceti più disagiati, promuovendo alleanze sociali.
Da queste considerazioni deriva l’urgenza politica e organizzativa di dar vita a una rete antifascista europea che parta dalle associazioni resistenziali ma abbia un respiro e un orizzonte straordinariamente più ampio creando collegamenti con l’intero mondo dell’associazionismo democratico. Da questo punto di vista segnalo che la Confederazione europea dei sindacati si sta orientando in questa direzione, e cioè nella direzione di essere parte fondamentale di una nuova rete antifascista. Si è svolto recentemente a Roma un incontro internazionale dei sindacati, a cui l’Anpi è stata invitata e ha partecipato, proprio su questo tema. L’Anpi è perciò già in stretto contatto con il movimento sindacale a questo fine e pensiamo e proponiamo che questo contatto debba estendersi a tutti i movimenti resistenziali del continente superando ogni diffidenza e ogni pericolo di eventuale settarismo. Le associazioni partigiane nazionali potrebbero svolgere un ruolo insostituibile, quantomeno dal punto di vista della formazione storica antifascista delle lavoratrici e dei lavoratori, in collegamento con i sindacati».
All’iniziativa partecipa anche il vicepresidente nazionale vicario Anpi, Carlo Ghezzi.
Pubblicato martedì 25 Ottobre 2022
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