Il 17 gennaio scorso la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, Ministero dei Beni Culturali, a conclusione del procedimento avviato il 26 settembre 2023, ha emanato il provvedimento con la dichiarazione “dell’interesse storico particolarmente importante” dell’archivio dell’Anpi nazionale.
L’archivio è identificato in tre fondi: quello costituito da documenti, corrispondenza, pubblicazioni, opuscoli e volantini e altro materiale; la raccolta di Patria Indipendente dal 1952 ad oggi; e la parte iconografica che comprende manifesti, fotografie, stampe e una piccola sezione multimediale. Questo riconoscimento arriva nel mezzo del lavoro di riordino del materiale ed è un grande incentivo ad accelerare le attività che porteranno al completamento del progetto.
A oggi abbiamo catalogato e registrato circa 250 faldoni di documentazione e siamo circa al 50% del lavoro; nel giro di due mesi dovremmo avere la digitalizzazione dei primi dieci anni di Patria (1952-1961), e contemporaneamente i lavori di ristrutturazione non appena ultimati nella sede nazionale ci metteranno nella condizione di riordinare i documenti avviando anche la fase di archiviazione vera e propria.
Questi risultati sono stati possibili grazie all’impegno delle ragazze e dei ragazzi, volontari e volontarie del Servizio Civile che da 5 anni si sono alternati nell’attività di riordino dell’archivio, nonché dalla decisione che prese a suo tempo la compianta presidente nazionale Anpi Carla Nespolo relativamente alla necessità di costruire l’archivio.
Ovviamente devono essere ricordati anche tutti coloro che all’interno dell’Associazione hanno contribuito in vari modi a far sì che quest’attività procedesse, risolvendo strada facendo i diversi problemi che si sono presentati: dal reperimento di risorse alle varie collaborazioni professionali rese necessarie da una attività, per alcuni, pur coinvolti direttamente, totalmente sconosciuta.
Per questo il risultato conseguito del riconoscimento ufficiale dell’importanza dell’archivio ci ha molto gratificato, sia per il lavoro fatto sia perché l’Associazione avrà a disposizione nel prossimo futuro un importante strumento divulgativo e di conoscenza della sua attività e storia e del suo intreccio con la storia del Paese e della sua ricostruzione e crescita civile.
Ovviamente per arrivare a questo obiettivo serve ancora un bel po’ di lavoro, ma occorre innanzitutto che nell’Associazione si apra una riflessione sugli archivi e sul loro utilizzo. Dobbiamo cioè ragionare su come dei depositi più o meno ordinati di documenti si trasformino da giacimenti inermi di memoria in soggetti attivi capaci di interagire con il presente e diventare fonte di ispirazione per una cultura autenticamente plurale, rispettosa delle idee e capace di smascherare le ricostruzioni parziali della storia.
Pensiamo cioè a una struttura aperta, funzionale, in grado di attrarre interessi e contributi non per rendere la storia dell’Associazione e dei suoi dirigenti un’icona inscalfibile, ma per produrre progetti di ricerca capaci di superare le linee interpretative della storia più recente di questo Paese, rendendo palese il percorso storico di questo collettivo e questa comunità di antifascisti intrapreso nel lontano 1944.
Forse un’idea ambiziosa, ma se vogliamo connetterci con il presente, se non vogliamo disperdere quanto maturato in tutti questi anni, dobbiamo avere la forza e l’intelligenza di rimettere in discussione ciò che è stato fatto, non per riaprire vecchie polemiche o fratture ma per rendere evidente la ricchezza poliforme della nostra storia.
Non dobbiamo rincorrere la verità assoluta, dobbiamo perseguire il dubbio, la capacità critica, far diventare questa la strada da percorrere per sfuggire a un crescente, vasto conformismo.
Sergio Sinchetto, Olp Anpi di Arci Servizio Civile Nazionale
Pubblicato mercoledì 14 Febbraio 2024
Stampato il 25/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/archivio-anpi-una-miniera-con-le-radici-nella-storia-che-guarda-al-futuro/