Costituzione, antifascismo, pace e accoglienza: questi i temi affrontati a Palermo al convegno regionale Anpi, alla presenza del presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo, e di Ottavio Terranova, presidente provinciale Anpi Palermo.
Nella sala congressi della sede palermitana della Cgil, il 16 giugno scorso si sono incontrati i dirigenti dei comitati provinciali e delle sezioni Anpi di tutta la Sicilia. La grande partecipazione e ben 23 interventi, tutti molto interessanti, hanno evidenziato le varie problematiche delle singole sezioni, a partire dalla difficoltà di poter avere una sede adeguata per arrivare alla mancanza di un istituto storico della Resistenza.
Ciò che è emerso, inoltre, è il grande impegno nei territori: le ricerche sulla memoria proseguono con costanza e dedizione e, nonostante la scomparsa degli ultimi partigiani, continuiamo a ricevere dai familiari documenti e segnalazioni, nuovi nomi di internati militari o partigiani. Si, perché in Sicilia non se ne parlava, molti preferivano non far sapere agli altri della loro esperienza, a volte anche dolorosa, forse per timore di non essere compresi abbastanza, nonostante ci sia stata una grandissima partecipazione attiva di nostri conterranei, come partigiani e antifascisti.
Molti ragazzi erano partiti, richiamati, per la guerra ma dopo l’8 settembre si sono ritrovati davanti a una scelta difficile: tornare a casa o ribellarsi al nazifascismo e combatterlo. Molti hanno scelto di diventare partigiani, lontano dalla propria terra, con grandi sacrifici, anche rinunciando alla propria gioventù e alla propria vita.
L’amore per i grandi ideali ha spinto resistenti come il comandante Pompeo Colajanni “Barbato”, Giovanni Ortoleva, Santo Santino, Cristoforo Carabillò, Calogero Bracco, Mauro Zito e tantissimi altri a dire no al fascismo e a quella guerra assurda e atroce, partecipando attivamente alla lotta contro l’occupazione nazifascista e contribuendo anche alla Liberazione di alcune città, come Pompeo Colajanni a Torino. Molti hanno preferito la prigionia pur di non aderire alla Repubblica di Salò, e hanno dovuto subire l’esperienza nei campi di concentramento.
Eppure ancora oggi, purtroppo, ci capita di incontrare molti, anche insegnanti, che non conoscono bene né l’Anpi, né i resistenti siciliani. Nei paesi delle Madonie, come nel mio paese, Isnello, pochi sapevano dei partigiani del luogo. Da una decina di anni, grazie anche al lavoro del presidente Ottavio Terranova, e del vicepresidente Angelo Ficarra e di Maria Letizia Colajanni, che con il loro impegno costante e instancabile sono riusciti a coinvolgere anche altri nell’Anpi, si è innescato una sorta di “circolo virtuoso”.
Particolarmente emblematici sono, per me, i discorsi che Terranova e Ficarra tennero il giorno in cui sono tornate a Isnello, 65 anni dopo la sua morte, le ceneri del partigiano “Jacon”, Giovanni Ortoleva, trucidato a Salussola, in provincia di Biella. In paese solo i suoi parenti sapevano della sua esperienza partigiana. È rimasto per lunghissimo tempo nel cimitero piemontese di Crevacuore, dove ogni anno lo ricordavano nelle commemorazioni, insieme ai suoi compagni, mentre a Isnello, il suo paese natio, nessuno ne sapeva nulla. Non sapevano che il loro compaesano, pur di non tradire i compagni, aveva rinunciato a salvarsi, andando incontro alla morte dopo dure torture, pur di non tradire i suoi ideali.
Ebbene, da quel giorno è cominciato il mio impegno nell’Anpi, organizzando anche la partecipazione in massa alla manifestazione del 25 aprile a Palermo, dedicata proprio a Giovanni Ortoleva, con la presenza dei partigiani ancora viventi come il comandante Otello, Placido Follari, Giuseppe Benincasa, reduce di Cefalonia, Michelangelo Zabbia, partigiano nelle Langhe, e con il coinvolgimento di numerosi sindaci e cittadini di tanti comuni della provincia, con alcuni parenti dei partigiani e internati militari.
Da allora si può affermare che ogni 25 aprile vede sempre più partecipazione di antifascisti a Palermo, per un grande corteo in cui finalmente istituzioni e Anpi sono insieme e depongono una corona di alloro al cippo in memoria dei caduti di Cefalonia e di Pompeo Colajanni.
Adesso nelle Madonie anche la gente comune ha cominciato a capire che la storia della Resistenza ha coinvolto migliaia di siciliani, di meridionali e sono sempre più frequenti i contatti da parte degli eredi di partigiani e internati militari. Ci aspetta ancora tanto lavoro da fare per il futuro, e sono convinta che il dovere della nostra Anpi sia quello di coinvolgere i ragazzi delle scuole allo studio della storia, per capire quanto sia importante capire da dove veniamo e quanto sia costata cara la conquista della libertà e della democrazia.
Il nostro compito deve essere anche quello di stimolare le istituzioni al rispetto della Costituzione, per il lavoro e il benessere dei cittadini. Dobbiamo vigilare e attivarci per evitare che nuove forme di fascismo si affermino sempre di più, perché ci troviamo in un momento davvero difficile e grave, in cui la pace è in pericolo, e la guerra purtroppo è in tante, troppe nazioni, anche vicine a noi. Una situazione davvero drammatica. Noi ci batteremo sempre per la pace. Tutti possiamo dare un contributo. Non possiamo cambiare il mondo in un giorno, ma ogni giorno possiamo fare qualcosa di buono, per il prossimo. Abbiamo il dovere di dare la speranza a chi purtroppo non trova la forza di andare avanti per le tante difficoltà. Dobbiamo diffondere la cultura della responsabilità e della consapevolezza, e che insieme all’Anpi possiamo fare tanto per tutti. Dobbiamo continuare a operare per rispetto dei nostri partigiani!
E così, per rimarcare i valori-cardine che animano la nostra associazione, nel pomeriggio nella biblioteca comunale di Palermo si è tenuta l’iniziativa “Costituzione, antifascismo, pace e accoglienza”, sempre alla presenza del presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Un incontro moderato da Armando Sorrentino, vice presidente dell’Anpi Palermo e presidente dei Giuristi democratici del capoluogo siciliano.
Ci sono stati gli interventi di personalità della società civile, del mondo cattolico, di quello accademico e rappresentanti degli studenti: del presidente provinciale Terranova, di don Cosimo Scordato, un sacerdote che ha operato attivamente nel sociale e nei quartieri dell’Albergheria di Palermo; Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia; Angelo Capitummino, un passato accanto a Pio La Torre nelle lotte per la pace e nelle mobilitazioni contro i missili a Comiso; Daniela Dioguardi dell’Udi; il politologo Claudio Riolo e Giuseppe Lipari, componente del Global student forum.
Ci sono stati piacevoli intermezzi musicali con due artiste siciliane, Francesca Martino alla voce e Gisella Duci alla chitarra, e non è mancata la sempre emozionante Bella Ciao che ha coinvolto tutti. Una bella giornata di impegno e riflessione con le compagne e i compagni dell’Anpi e la graditissima presenza del nostro presidente Gianfranco Pagliarulo che ha concluso i due incontri con i suoi splendidi interventi davvero molto appassionati e appassionanti.
Giusy Vacca, segreteria comitato provinciale Anpi Palermo
Pubblicato martedì 21 Giugno 2022
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