L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia avrà una rinnovata sezione nelle Marche, a Castelleone di Suasa, in provincia di Ancona. L’Assemblea costitutiva si terrà online il 3 aprile prossimo con la partecipazione di Claudio Maderloni, della Segreteria nazionale Anpi, e del presidente del Comitato provinciale, Daniele Fancello.
L’idea della sezione è rimbalzata tra i compagni, soprattutto tra i nipoti dei partigiani, dopo che lo scorso 25 aprile le celebrazioni si erano svolte in maniera surreale, in pieno lockdown.
Infatti, alle cerimonie ufficiali con l’esposizione del tricolore e le note di Bella Ciao che risuonavano nel corso principale di un paesino di soli 1600 abitanti, se ne sono affiancate altre spontanee. E subito la popolazione ha applaudito l’iniziativa.
La bandiera storica dell’Anpi è sempre sfilata alle manifestazioni, e alcuni cittadini erano comunque iscritti in sezioni limitrofe: perciò è nata l’idea di dare impulso alla riorganizzazione e al tesseramento. Abbiamo confidato nel pieno appoggio del Comitato provinciale dell’associazione dei partigiani che, grazie al presidente Daniele Fancello, ha supportato le fasi iniziali della riorganizzazione intrapresa da Francesco Gabrielli, Enrico Magagnini e Giuseppe Galli.
Castelleone di Suasa è stata teatro di guerra, nella risalita del Cil, il Corpo italiano di Liberazione, che guadagnò il displuviale “Nevola-Cesano” il 10 Agosto 1944, liberando Corinaldo dai nazisti, trovò “sgomberata” dai partigiani proprio Castelleone di Suasa, dove stazionava un Gap organizzato da Antonio Marcelli (“Tonino”), molto attivo nella lotta di liberazione a supporto delle popolazioni limitrofe, e dai partigiani della montagna di Monte Sant’Angelo di Arcevia.
L’opera di ricostruzione storiografica sta animando principalmente i castelleonesi, visto che nei giorni seguenti la liberazione del paese collinare le popolazioni vissero il massimo del cannoneggiamento da San Lorenzo in Campo, in provincia di Pesaro-Urbino, separati solamente dal fiume Cesano e dai ponti che furono fatti saltare in aria dai tedeschi in ritirata, marcando la linea del fronte in quella che è stata definita “la battaglia sul Cesano”.
Il Comune di Castelleone di Suasa, pubblicò nel 1984 un volume dal titolo Vicende storiche, redatto attraverso le fonti archivistiche interne, da cui si deduce che l’ultimo atto scritto del podestà risale al 30 giugno 1944 e la successiva documentazione scritta appare solamente il 2 settembre 1944 a firma di Eustorgio Paupini, primo sindaco di Castelleone di Suasa, partigiano. Due mesi di vuoto negli archivi comunali che sono descritti, nel volume ufficiale del Comune, come un “segno di rifiuto del Podestà allo sconvolgimento che incombe”. Poi il registro tace.
Infine, il paese liberato fu anche un luogo sicuro per l’accantonamento e il primo addestramento del XV plotone della Brigata Maiella, formato dai componenti del “gruppo S. Angelo” dei partigiani di Arcevia.
Una parte di storia che in questi giorni sta vivendo la sua ricostruzione particolareggiata, dai testi ufficiali dell’Anpi e dei commissari politici dell’epoca, e anche attraverso le testimonianze dirette di chi, quel 10 agosto del 1944 ha visto la liberazione con gli occhi di un bambino.
E i ricordi e i racconti di chi ha vissuto in prima persona la lotta di Liberazione nelle Marche, presto saranno raccolte in una pubblicazione.
Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche
Pubblicato domenica 28 Marzo 2021
Stampato il 23/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/a-castelleone-di-suasa-tornano-i-partigiani/