Sguardo intenso e determinato, pieno di orgoglio e di speranze per un bel futuro della sua Italia, dal Nord al Sud, lì dove era nato. Futuro che non ha potuto vivere. Baffetti spuntati solo pochi anni prima, quando era ancora un adolescente, ben curati. Giovane e bello come lo sono gli eroi. Ci vuole coraggio, molto coraggio e convinzione estrema negli ideali della libertà per decidere di farsi uccidere, di rinunciare alla vita a soli 22 anni.
Quel ragazzo, contadino di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, la ebbe quella forza per tentare di salvare i suoi compagni di lotta contro nazisti e fascisti da una strage. Donato Della Porta, partigiano combattente nella 54° Brigata Garibaldi, nome di battaglia “il brindisino”, il 9 dicembre 1944 era nella Baita di Baulè, località di Saviore dell’Adamello, in provincia di Brescia, con altri cinque partigiani. Il nascondiglio, dopo un tradimento, è circondato da fascisti e SS italiane. Quattro ore di violente sparatorie. Poi, con estrema ferocia, gli aguzzini, danno fuoco alla cascina. Per i sei partigiani non c’è via d’uscita. Donato prende l’iniziativa. Esce urlando: “Prendete me, sono io il comandante”. Non fa in tempo a finire la frase. Colpito a morte, il suo corpo martoriato sulla neve.
Quel suo volto, quel suo sguardo risoluto e libero sono stati splendidamente interpretati e riprodotti su un murales dall’artista Mimmo Di Summa. I suoi 22 anni resteranno immortali nel parco a lui intitolato a Francavilla Fontana il 9 dicembre 2021 per opera della sezione Anpi che porta il suo nome e dell’Amministrazione comunale. A quella cerimonia partecipò, coinvolto e commosso, il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
Il 25 aprile scorso, Festa della Liberazione, il murales è stato inaugurato alla presenza delle autorità cittadine e di Anpi. Sul dipinto viene ricordato il luogo del sacrificio, la baita e la sua terra d’origine, con un ulivo in primo piano e all’orizzonte Francavilla Fontana. Il suo ritratto, al centro della composizione lega i due paesaggi ai quali lui era molto legato, per la lotta di Liberazione da un lato e affettivi dall’altro.
Il lato posteriore del muro, rivolto al parco, riporta un estratto del discorso sulla Costituzione di Pietro Calamandrei, per ricordare l’importanza del sacrificio di Donato e di altre migliaia di ragazzi anche del Sud che hanno messo le basi per una società civile, libera e democratica.
“Un caloroso ringraziamento lo rivolgo Anpi sezione Donato della Porta di Francavilla Fontana, per la fiducia e l’affetto che mi hanno dimostrato”, ha dichiarato l’artista. Che ha raccontato anche della tecnica utilizzata. “La realizzazione del murales dedicato a Donato Della Porta ha richiesto la preparazione del supporto murario, con il rifacimento dell’intonaco e la posa di una soglia coprimuro con gocciolatoio per meglio preservare il dipinto nel tempo. La tipologia dei colori impiegati sonostati degli acril-silossanici Muresko Caparol, con pigmenti selezionati per resistere agli agenti atmosferici e ai raggi ultravioletti”.
Molta la curiosità dei cittadini nel vederlo al lavoro. “L’esecuzione ha richiesto tre giorni, durante i quali è stato interessante confrontarsi con i residenti della zona, incuriositi dal soggetto rappresentato e quindi dalla storia di Donato Della Porta, che non ho esitato e raccontare anche ai più piccoli. Nei loro occhi era chiaro il sentimento di orgoglio e appartenenza per il sacrificio di Donato”.
Era stato il presidente della sezione Anpi di Francavilla, Alessandro Rodia, storico della Resistenza e della Memoria, a ricostruire, sin nei minimi dettagli, la storia del grande sacrificio del ragazzo-partigiano. Aveva parlato con i familiari, consultato gli archivi di Stato di Brindisi e Lecce nonché l’archivio storico della Resistenza bresciana. Un lavoro che aveva portato alla pubblicazione di un prezioso volume, Sulle Ali della Memoria – L’eroe partigiano Donato Della Porta”, pubblicato nel 2014 con il patrocinio morale di Anpi e del Municipio.
In quel volume Rodia scrive anche degli altri compagni partigiani di Donato in quel giorno tragico. Mekertich Dashetojan e Zimmerwald Martinelli, dopo essersi battuti sino allo stremo delle forze, scelsero di suicidarsi per non cadere in mano nemica. Ricchiulli e Trini furono assegnati nell’organizzazione tedesca del lavoro Todt, scampando alla condanna capitale; Jarani fu trattenuto e di seguito ucciso dai tedeschi. Il parroco don Francesco Sisti, tentò di soccorrere Donato che, in fin di vita, fu trasportato nella canonica di Valle. Dopo atroci ore di agonia, il giovanissimo partigiano francavillese spirò sul tavolo della cucina. Qualche anno dopo, il ragazzo che li aveva traditi, Lodovico Tosini, pentito, entrò in convento. La salma di Donato Della Porta venne riportata a Francavilla il 16 ottobre 1945 e collocata nel campo dei caduti in guerra. Oggi riposa nella cappella di famiglia.
Grande è stata la partecipazione il 25 aprile scorso all’inaugurazione del murales. Amministratori comunali, cittadini, ma soprattutto i familiari di Donato tra i quali la sorella Angela. La coscienza e la passione antifascista permeava il sentire comune. Così come l’immensa gratitudine per questo ragazzo partigiano e per tutte e tutti coloro che hanno sacrificato le loro vite per rendere libera la nostra.
Tea Sisto
Pubblicato sabato 6 Maggio 2023
Stampato il 04/12/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/ci-guidavano-le-stelle/un-murales-per-il-partigiano-ragazzo/