Pordenone, 27 novembre 2021. Il prefetto della città del Friuli-Venezia Giulia, Domenico Lione, e una corposa rappresentanza di studenti e insegnanti del Liceo Leopardi-Majorana sono intervenuti alla cerimonia dell’Anpi provinciale nelle “Casermette” di via Molinari, per ricordare 77 anni dopo la fucilazione per mano dei nazifascisti, il comandante partigiano Franco Martelli “Ferrini”, ucciso a 33 anni, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Con prefetto, studenti e professori c’erano anche Ludovica Martelli Galati, nipote di Franco Martelli; tanti cittadini pordenonesi, molti rappresentanti delle sezioni Anpi, esponenti dell’Aned (Associazione degli ex deportati nei campi di sterminio nazisti) dell’Apo, del Nastro Azzurro e delle associazioni d’Arma.
Ed erano presenti, con i rispettivi gonfaloni, sindaci e amministratori di Pordenone, Azzano X, Fiume Veneto, Zoppola e Cordenons.
Introducendo la cerimonia, il presidente Anpi Loris Parpinel ha evidenziato l’importanza di trarre insegnamento dai partigiani come Martelli, attualizzando il loro esempio per migliorare la realtà in cui viviamo.
Ha inoltre sottolineato come la ricerca sulla Resistenza pordenonese continui a portare alla luce nuovi importanti episodi sul contributo della popolazione alla lotta e sulla ferocia fascista. Luigia Venier, 14 anni, era staffetta della brigata Nievo: testimonianze dirette e recenti studi hanno dimostrato che la ragazza venne stata assassinata dai fascisti della banda Leschiutta, due giorni prima della fucilazione di Martelli. Un omicidio a sangue freddo: i collaborazionisti del Reich, italiani, circondarono e incendiarono la casa doganale dove si trovava la giovane con la famiglia per catturare un parente partigiano. Quando Luigia provò a mettersi in salvo, venne uccisa con un colpo alla schiena. Seguì la razzia di tutto ciò che i fascisti trovarono.
La cerimonia ha visto la presenza di professori e studenti del Liceo Leopardi-Majorana. Era al completo la classe 4C con il professor Domenico Bocale. A prendere la parola le studentesse diplomande Agnese Del Zotto, Alice Vido e Beatrice Zanet.
A nome del liceo hanno, con competenza, passione e cuore, illustrato il progetto della posa delle pietre d’inciampo in città e provincia. Al momento sono nove le pietre d’inciampo per ricordare deportati e partigiani che hanno sacrificato la vita per la libertà.
Gli interventi sono stati preceduti dalle canzoni del Coro partigiano dell’Anpi diretto da Laura Scomparcini.
Le studentesse liceali hanno introdotto il discorso del prefetto Domenico Lione, che ha sollecitato il Comune a esibire in occasione delle commemorazioni della lotta partigiana di Liberazione dal nazifascismo il gonfalone della ex provincia, insignito di Medaglia d’Oro al VM per la Resistenza.
Il prefetto ha pubblicamente lodato l’impegno degli studenti liceali per la posa delle pietre d’inciampo e l’Anpi, che organizza le commemorazioni dei partigiani, caduti durante la Resistenza.
Sono intervenuti anche Andrea drea Cabibbo, assessore comunale di Pordenone; Ludovica Martelli Galati, nipote di Franco Martelli; e Carole Palei dei Federalisti europei.
La professoressa Lucia Cibin, già dirigente scolastica nel Pordenonese, ha trasformato la sua orazione per Martelli in una lectio magistralis sulla nascita ed evoluzione del fascismo, sull’invasione nazista del Friuli e dell’Italia, sul movimento partigiano e, in particolare, sulla Resistenza nel Pordenonese.
Infine il consigliere regionale Pd Nicola Conficoni ha proposto al Comune di Pordenone di trasformare in “luogo della memoria”, tutto l’edificio delle “Casermette” di via Molinari, adibito dai fascisti della brigata nera a luogo di interrogatori, sevizie e torture di partigiani e resistenti.
Gli studenti, con gli intervenuti, sono entrati infine nelle stanze accessibili delle “Casermette”, compresa quella dove era stato imprigionato Franco Martelli, prima della sua fucilazione. Emozione da parte di tutti nel visitare l’ala dello stabile trasformata dall’Aned in museo della deportazione, con esposte le testimonianze dei campi di sterminio nazisti, in particolare di Mauthausen e Dachau.
Sigfrido Cescut
Pubblicato lunedì 6 Dicembre 2021
Stampato il 24/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/ci-guidavano-le-stelle/quando-una-commemorazione-diventa-memoria-attiva/