Pietro Mazzei, da Vito; nato il 22 luglio 1910 ad Avetrana (TA). Operò nella 9ª brigata S. Justa. Cadde nella provincia di Bologna il 10 novembre 1944. Riconosciuto partigiano dal 10 ottobre 1944 al 10 novembre 1944.
È questa, riassunta così nel ruolino del ministero della Difesa, la drammatica vicenda umana di uno dei tanti giovani che sacrificarono la vita per ribellarsi all’occupazione nazifascista. Si trovava nel Bolognese dove era impiegato come postino, e faceva parte di una importante formazione partigiana. Venne catturato dai nazisti occupanti e fucilato, ma oggi nella terra dove è nato non si riesce a ottenere l’iscrizione del suo nome nel monumento dedicato ai Caduti delle due guerre mondiali.
Eppure Pietro è stato fucilato per aver combattuto nella guerra di Liberazione, lo Stato italiano ha riconosciuto il suo contributo conferendogli lo status di partigiano Caduto, e sul database dell’Onor Caduti — l’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa istituito, seppur con diversa denominazione, nel 1919, le cui competenze sono disciplinate dal Codice dell’Ordinamento militare italiano —, consultabile online affinché le Istituzioni nazionali possano offrire ai cittadini il massimo servizio, il suo nominativo c’è.
Patria ha preso a cuore la vicenda, non soltanto perché è il giornale dell’Anpi nazionale, e Mazzei era un partigiano, Martire per di più. Va ricordato infatti che lo status di partigiano è un riconoscimento dello Stato italiano, non dell’associazione, e che venne regolamentato a partire dal decreto luogotenenziale del 21 agosto 1945. In altre parole, i partigiani erano equiparati ai militari. Le regole, va aggiunto, erano piuttosto stringenti e prevedevano vere e proprie istruttorie, con tanto di possibilità di ricorso.
Perché dunque le amministrazioni comunali di Avetrana che si sono succedute negli ultimi 12 anni negano a Mazzei il diritto all’iscrizione in memoria tanto che l’Anpi locale ancora oggi, in occasione dell’anniversario della scomparsa, deve rendergli omaggio senza l’ufficialità delle Istituzioni, quasi fosse un figlio di serie B? La sua storia tragica dovrebbe invece rendere orgogliosa la città che gli ha dato i natali, perché documenta ulteriormente il generoso contributo del Mezzogiorno alla conquista della libertà e democrazia dell’Italia intera.
Cosa osta? Forse per qualcuno quel nome è indesiderato, tanto da volerlo escludere dal monumento in memoria dei Caduti in guerra, nonostante ne abbia diritto? Abbiamo chiesto al sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi. Il primo cittadino, nonostante il momento complicato che sta vivendo la Comunità che amministra, gentilmente ci ha risposto.
Sindaco Iazzi, che può dirci del caso del partigiano Piero Mazzei?
Ho parlato più volte con il presidente onorario della sezione Anpi cittadina e componente del direttivo provinciale dell’associazione, Rino Giangrande, al quale ho spiegato che il riconoscimento del partigiano Piero Mazzei come Caduto di guerra deve avvenire in veste ufficiale.
In che senso, sindaco? Il martire Mazzei ha tutte le carte in regola, l’ufficialità c’è da tempo, perché si disconosce quanto ha stabilito con legge lo Stato italiano?
È una situazione che ho ereditato. Per quanto mi riguarda, ho scritto al ministero dell’Interno a titolo personale per fare degli approfondimenti sul nostro concittadino Piero Mazzei perché purtroppo non ho avuto modo di approfondire e non perché non fosse importante, bensì perché il Comune ha molte criticità di cui occuparsi. Posso anche dire che sono aperto a ogni riconoscimento previsto dalle Istituzioni, anzi stiamo anche predisponendo un’area, l’abbiamo già individuata per installare un cippo in memoria dei partigiani.
Cosa ha impedito in questi anni di prendere atto ad Avetrana del riconoscimento dello status di Caduto del partigiano Piero Mazzei?
Per quello che posso immaginare essendo qui da soli due anni, il Comune di Avetrana, come tutti i Comuni, è diviso, lo dico ironicamente, in guelfi e ghibellini (destra e sinistra). Quindi suppongo che qualcuno si sia opposto. Ma io sono il sindaco di tutti, lo dimostra la composizione della mia giunta, i cui rappresentanti sono sia di sinistra, sia di centrodestra, sia dei 5 Stelle. Sono un sindaco nato e cresciuto qui e che non vuole andare contro nessuno, ma soprattutto che ha rispetto delle Istituzioni. Da quanto sappiamo, se il nostro concittadino è stato riconosciuto partigiano Caduto spetta alla sua memoria avere il nome inciso nel Monumento e da parte mia c’è la massima apertura affinché questo avvenga.
Sembrerebbe che il niet arrivi da alcune associazioni di ex combattenti e di reduci.
Se Mazzei ha i titoli, chiunque sia contrario, associazioni comprese, se ne farà una ragione. Fatte le valutazioni daremo il giusto riconoscimento.
Pubblicato sabato 18 Novembre 2023
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