Veduta di Ventotene. Sull’isola, quando erano al confino nel 1941, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni scrissero il manifesto “Per un’Europa libera e unita”

Che l’Europa, sognata a Ventotene non sia ancora compiuta è evidente, ma che molti siano stati i sognatori di quell’idea dobbiamo ricordarlo sempre. Seguendo le tracce del passato, la lotta dei partigiani per la liberazione dal nazifascismo, è tuttavia palese che non sono stati solo dei sognatori, ma “costruttori”. Hanno superato i confini per combattere in Europa. Quegli stessi confini che possono unire, anziché dividere.

Il partigiano Giuseppe Verginella

La storia del partigiano triestino, Giuseppe Verginella, attraverso il suo percorso, nell’Europa di allora, traccia una attività europeista. La sua esperienza, come politico, in Unione Sovietica, poi nella guerra di Spagna partigiano antifascista, ancora in Francia in difesa degli antifascisti, in seguito partigiano in Italia.

Un gruppo di volontari combattenti in Spagna internati nel campo di concentramento di Gurs (Francia) dopo la vittoria franchista. Nello scatto forse anche Giuseppe Verginella (Archivio fotografico Anpi nazionale)

A Brescia città e poi nelle valli, è stato prima commissario politico nella 54ª Brigata Garibaldi, poi nella 122ª Brigata Garibaldi diventandone comandante, Giuseppe Verginella ci dimostra che le idee non hanno confine. È stato un partigiano europeo!

Cerimonia di commemorazione del partigiano “Alberto”

A Brescia venne torturato, senza mai rivelare i nomi di nessun compagno della Brigata. Sarà fucilato e il suo corpo portato e abbandonato a Lumezzane. L’Anpi provinciale sente il dovere di ricordare la sua se pur breve vita, per “onorarlo” e diffondere la sua storia. Per una memoria che aiuti a riflettere sulle ragioni della sua scelta di vita, affinché possa arricchire la conoscenza dei giovani contro il rischio di uno svuotamento culturale.

Vogliamo infine ricordare ancora una volta che i valori conquistati dalla Resistenza sono la base della nostra Costituzione repubblicana. Verginella è stato un uomo che ha dato la vita per la libertà e la giustizia dei popoli.

Avevo diciotto o diciannove anni quando sentii parlare per la prima volta del partigiano comunista Giuseppe Verginella. Avvenne a conclusione della cerimonia istituzionale del 25 Aprile, quando un gruppo di persone per lo più compagni si recò a posare dei fiori nei pressi di un monumento situato nell’esatto punto dove si asseriva fosse stato assassinato dai militi fascisti il partigiano “Alberto”, nome di battaglia di Verginella comandante della 122 esima Brigata Garibaldi. Sul monumento avevamo poche notizie, la dicitura “Medaglia d’Oro” della Resistenza.

Scoprimmo molti anni dopo che in realtà era stato “solo” insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare. All’epoca della vita di Giuseppe Verginella, il triestino di Santa Croce, si sapeva ben poco. Negli anni successivi si venne a scoprire sempre di più della sua infinita e incredibile militanza di comunista, partigiano europeo. Un uomo che ha combattuto militarmente e politicamente là dove era necessario: in Spagna, in Francia, Unione Sovietica e infine in Italia.

Verginella era un partigiano europeo perché si sentiva senza confini, guidato e ispirato ai principi della liberazione dei popoli oppressi, della libertà, della immensa determinazione alla costruzione della società socialista. Per questo Verginella non è stato solo un guerrigliero, ma una avanguardia di un’Europa antifascista di pace, fratellanza, uguaglianza e libera.

Il monumento in memoria di Giuseppe Verginella a Lumezzane

Non certo dell’Europa di oggi, liberista e vincolata alla sola moneta. Oggi certo si passano i confini con la sola carta d’identità, ma è solo apparenza; resistono infatti ancora gli stati nazionali con i loro egoismi e patriottismi senza senso e strumentali, arroccati alle difese dei propri privilegi anche a discapito degli altri Paesi, vedi le questioni fiscali.

Verginella è stato un partigiano europeo, un “rivoluzionario” a vita! Per lui non bastano i monumenti, il ricordo doveroso. Occorre piuttosto farne conoscere e valorizzarne l’intera vita. Un uomo che ha pagato con la vita il tributo alla libertà dei popoli e alla causa comunista.

Gianpietro Patelli, presidente Anpi Sezione Lumezzane (BS)

Sul comandante Giuseppe Josip Verginella ha scritto un bel libro, frutto di approfondite ricerca, Isaia Mensi.  Per scaricarlo clicca qui