Non è un anno qualsiasi per chi ha a cuore la Costituzione nata – va ribadito al tempo del governo Meloni – dalla Resistenza. Perché nell’80° dell’inizio della lotta di Liberazione dal nazifascismo c’è un Paese che chiede memoria, quella attiva, capace di dare risposte all’oggi. E nell’Anpi riconosce un punto di riferimento, un porto sicuro per la democrazia, un luogo di incontro e confronto, e nelle sue attività un’opportunità di partecipazione unita a una proposta culturale.
Declinati durante le Giornate nazionali del tesseramento 2023 con i banchetti nelle piazze, presentazioni di libri, spettacoli e concerti nei teatri, apertura delle sedi e anche inaugurazioni di nuove sezioni. Questo documentano gli scatti che vi abbiamo pregato di far pervenire in redazione, anticipati nei giorni scorsi sulle pagine social di sezioni e comitati provinciali dell’associazione, facendoci vivere quasi in diretta le tante iniziative promosse.
Non va sottaciuto che nel rivolgersi all’Anpi, prendendo una tessera che fa appartenenza, almeno in parte ha contribuito il momento politico.
Alla guerra il cui vento di morte soffia da oltre un anno, e può portare all’ecatombe nucleare, si aggiungono le preoccupazioni per il governo più a destra della storia italiana. Anche l’atteggiamento più prudente nei confronti dell’esecutivo e della maggioranza in Parlamento, dopo circa 5 mesi dalle elezioni, ha dovuto prendere atto infatti di uno stop dell’evoluzione democratica, con politiche senza cuore e senza umanità (emblematico il tragico naufragio di Cutro); l’intenzione di creare ulteriori differenze sociali con la proposta di autonomia differenziata; una marcia indietro sui diritti civili.
Avranno senz’altro contato nella grande risposta alla campagna di tesseramento anche le uscite di alcuni esponenti apicali: le minacce del ministro Valditara contro la preside fiorentina del liceo Da Vinci preoccupata dopo l’aggressione di neofascisti di Casaggì agli studenti del Michelangiolo; la presenza e le parole della sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, alla commemorazione di Sergio Ramelli, che in sostanza ha definito degli assassini “una sfaccettatura dell’antifascismo”; il caso Anastasio, il manager che in una mail di comunicazione interna ha copiato il discorso di Mussolini su Matteotti, quello dove si assumeva la responsabilità morale, politica e storica dell’omicidio, ma mica quella giudiziaria. Non ultimo il messaggio della presidente del Consiglio, che in occasione della commemorazione delle Fosse Ardeatine ha dichiarato che le vittime vennero uccise “solo perché italiane”, dimenticando che erano antifascisti e partigiani e che la lista fu compilata anche da italiani, tra cui il questore Caruso. E infine le gravissime parole di Ignazio La Russa, presidente del Senato, cioè la seconda carica istituzionale della Repubblica, contro l’azione di via Rasella: “non è stata una pagina gloriosa della Resistenza”.
Tra le novità che hanno caratterizzato questa campagna di tesseramento c’è l’opportunità di pre-iscriversi online grazie alla casella mail dedicata tesseramento@anpi.it e la scoperta di tante persone della possibilità stessa di iscriversi all’associazione dei partigiani. Già, perché se in realtà fin dalla “Nuova stagione”, aperta nel 2006, i non combattenti possono ricoprire ruoli dirigenziali in sezioni e comitati provinciali, in molti hanno appreso solo ora di poter entrare nella straordinaria famiglia Anpi. Ha “confessato” di non saperlo, per esempio, l’attrice Paola Tiziana Cruciani, che con altri artisti e personalità delle istituzioni della Repubblica e della cultura quali Ennio Germano, Rocco Papaleo, Sonia Bergamasco, Pif, Ottavia Piccolo, Giuliano Montaldo, Antonio Decaro, Luciana Castellina, Santo Peli, sono stati tra i testimonial della campagna tesseramento 2023.
E gioia e allegria hanno scandito le Giornate, ribadendo un desiderio corale di replicare con una visione inclusiva e dai lunghi orizzonti ai foschi e cupi scenari della destra al potere (coniugando alla festa l’impegno, molte sezioni e comitati hanno raccolto firme contro l’autonomia differenziata). Così l’associazione che si avvicina agli 80 anni di esistenza (li compirà il prossimo anno) ha voluto anche rendere omaggio a chi pur non partigiano ha contribuito alla crescita e alla diffusione del suo patrimonio morale, dal Nord al Sud del Paese. A titolo di esempio, a Catanzaro la sede del Comitato provinciale, inaugurata nei locali del Dopolavoro ferroviario, è stata intitolata a Luciano Guerzoni, il vicepresidente nazionale Anpi, fautore del nuovo corso, scomparso nel 2017.
A una prima non scientifica, ma empirica sì, proiezione dei risultati della campagna gli iscritti sarebbero 142mila, tra nuove adesioni e rinnovi. Una stima ottenuta dal confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, registrando un aumento del numero delle donne e dei giovani che hanno sottoscritto la tessera di antifascista, in ogni regione del Paese e pure in Europa, dove con Anpi ci si sente in patria. E con ragazze e ragazzi, hanno risposto generazioni differenti, e così in un “unico abbraccio”, per citare la metafora di Fabrizio Gifuni, un altro dei testimonial, si sono uniti studenti e pensionati, operai e professionisti, precari e stabilizzati, passando per chi fa parte delle forze di polizia.
E se il regista Citto Maselli che, appena quattordicenne durante l’occupazione tedesca di Roma organizzò gli studenti delle medie nell’Unione Studenti Italiani, ormai anziano e malato sentendo avvicinarsi l’ora del distacco, ha espresso pubblicamente il desiderio di andarsene con la nuova tessera Anpi in tasca, e così l’ultima volontà dell’attore Ivano Marescotti, anche per gli altri anziani partigiani rimasti rinnovare la carta d’identità associativa rappresenta un atto importante per vivere il presente.
A Bolzano, vedrete le foto in galleria, Bruno Bertoldi, all’età di ben 105 anni, ultimo reduce dell’eccidio di Cefalonia del 1943 ancora in vita, esibisce con orgoglio la tessera ad honorem che riceve puntualmente ogni anno.
E una volta di più, ma come sempre è stato con qualsiasi inquilino a palazzo Chigi, insieme all’Anpi si è mostrata a testa alta, schierata dalla parte giusta della storia una bellissima Italia che c’è.
Eccola nelle foto, buona visione.
Pubblicato domenica 26 Marzo 2023
Stampato il 25/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/anpi/ecco-la-bellissima-italia-partigiana/