Con Vincenzo Calò, della Segreteria nazionale Anpi, continua il resoconto di “Essere Anpi, insieme”, la due giorni che a Riccione, il 2 e 3 dicembre scorsi, ha visto protagonisti i giovani dirigenti dell’associazione dei partigiani riuniti in Assemblea.
E dopo la bella relazione di Gabriele Bartolini è l’ora di programmare lo svolgimento dei lavori.
Si susseguono interventi diversi e appassionati raccontando di esperienze locali e visioni d’insieme. Memoria, Pace e Costituzione le parole a cui si fa più ricorso. Vengono sublimati i legami sinceri coi partigiani e si confessano fragilità e senso d’insicurezza. Non manca però la speranza, che accompagna ogni passo del cammino spregiudicato dei giovani dell’ANPI. Trionfano le grandi motivazioni ideali, i sogni da traguardare a discapito delle mediazioni da raggiungere. Il buonsenso cede il passo all’azzardo. Guai se non fosse così in un incontro di giovani! Chiedono spazio i giovani dell’ANPI, chiedono opportunità ma soprattutto chiedono fiducia!
Si riuniscono i quattro gruppi di lavoro, in cui ognuno s’impegnerà a dare un contributo fattivo, a comunicare esperienze e confidare aspettative. Le guide sicure sono di quattro giovani: Claudia Cammarata, Sara Cucciolito, Lucrezia Boari, Dario Melillo; ad ascoltare simbolicamente c’è tutta l’ANPI, e infatti il 19 gennaio prossimo l’incontro del 2 e 3 dicembre scorsi a Riccione sarà all’odg del Comitato Nazionale, a rappresentare il desiderio del gruppo dirigente centrale dell’associazione di conoscere le ragioni di quei giovani.
La prima Assemblea dei dirigenti under 35 racconta tanto lavoro e tanta serietà. Non può essere altrimenti per chi si è fatto spazio nel proprio comitato provinciale per esserci, e ha macinato chilometri, sfidato il maltempo, lo sciopero dei treni, le deviazioni stradali e i ritardi aerei. C’è chi è partito alle 5 del mattino da Palermo in aereo e chi in treno poco più tardi da Torino. C’è chi è arrivato in macchina raccogliendo passeggeri lungo la strada. Conta essersi incontrati a Riccione!
Ha introdotto Silvia Folchi, componente del Comitato nazionale, che ha seguito tutto l’iter fin dall’inizio, cioè da subito dopo il Congresso, e ha presieduto la sessione d’apertura. Il giorno successivo a presiedere sarà Michela Cella, componente della Segreteria nazionale. Anche lei ha seguito il percorso a cominciare dal post Congresso. Silvia ricorda che il tempo è tiranno.
Che fare dunque dopo cena? Si continua la plenaria per permettere al maggior numero dei richiedenti di poter intervenire o conviene riunire nuovamente i gruppi di lavoro? Oppure si va tutti quanti al pub?
L’alternativa sembra irriverente, cala il silenzio, l’idea comune e prevalente appare chiara ma quel senso di pudore che è proprio delle giovani generazioni induce alla titubanza. Chiede d’intervenire il presidente Pagliarulo, precisa che ogni momento della due giorni a Riccione è una riunione di lavoro; pertanto, sarebbe un’opportunità persa per conoscersi meglio e produrre idee se dopo cena non si andasse tutt’insieme al pub. L’acclamazione generale della proposta sancisce la condivisione piena della linea dettata dal presidente. Dopo cena dunque tutti al pub!
È bello veder tanti giovani invadere gli spazi di un luogo che evidentemente d’estate sa dare il meglio di sé ma che non si fa trovare impreparato neanche fuori stagione. A Valerio Bruni va riconosciuto il merito della scelta azzeccata del locale.
Ci si conosce, si parla e si scoprono punti d’incontro ideali. Si ha la percezione che la comunità ANPI è una gran bella cosa. Si capisce che Catanzaro e Novara non sono così lontane. Anzi sono unite dai partigiani del sud andati a combattere, e molti a morire, al centro nord. Per questo la Resistenza rappresenta la parte migliore del complesso processo di unità nazionale del nostro Paese.
Prendono corpo gemellaggi e scambi di esperienze. Si pensa a corsi di formazione e a nuove frontiere della comunicazione. Si fa proprio il messaggio unitario della lotta di Liberazione come incontro di tradizioni ideali diverse ma che hanno il comun denominatore dell’antifascismo, e questo basta! Ci si appassiona di fronte a racconti di fatti epici che hanno per protagoniste figure epiche di partigiani e partigiane, sì, le tante donne partigiane raccontate con ammirazione mentre chi ascolta è affascinato dalle loro gesta, dalla loro umanità, e specificità.
Si inquadrano i pericoli di oggi, si condannano le azioni spocchiose e strafottenti dei giovani di destra e si recrimina per il mancato rinnovo del protocollo d’intesa col ministero dell’Istruzione (e del Merito, come è stato chiamato dall’esecutivo) che permetteva all’ANPI di intervenire agevolmente nelle scuole, ma l’ANPI nelle scuole c’è lo stesso e questo è motivo d’orgoglio! Si grida allo scandalo nel rimarcare il fatto che un palazzo storico nel centro di Roma da venti anni è occupato da CasaPound sotto lo sguardo passivo delle istituzioni.
Passa l’idea che non serve giocare di rimessa, che bisogna elaborare una propria strategia, e portarla avanti perché convinti di essere dalla parte giusta della storia e non perché altri dettano le regole del gioco. Bisogna giocare d’attacco! Si pensa a un campeggio estivo e sullo sfondo si vede la festa nazionale (rimandata di oltre un anno, al settembre 2024, a causa dell’alluvione che ha colpito la regione ospite, l’Emilia-Romagna) come ulteriore momento di aggregazione, di messa a punto della strategia comune, senza mai perdersi di vista. Quante belle proposte nascono in questa sera al pub, quanta freschezza nella semplicità del dialogo e del confronto.
Un ragazzo e una ragazza dialogano tra loro da quasi due ore, sorridono e si fanno gli occhi dolci. Che l’ANPI non sia l’argomento prevalente? Va bene così. È giusto così. Quante belle storie d’amore e d’amicizia sono nate sulle montagne dei nostri partigiani! È spirito di emulazione!
A bere una birra c’è anche qualcuno che per comodità definirei “diversamente giovane”, a testimoniare anche qui l’incontro tra generazioni!
E a unire tutti, a creare un’atmosfera unica a un certo punto, o meglio quando “si è fatta una certa (ora)” parte “Bella ciao” e poi “Fischia il vento” e tante altre canzoni che mettono insieme ideali e sentimenti dalle radici profonde, germogliati su un terreno fertile che ha dato cotanti frutti …e altri ne darà.
È la scommessa da vincere, è la missione di ognuno nel segno di “Chianciano 2006”, laddove i partigiani segnarono il cammino, aprendo agli antifascisti, proprio nella speranza che si realizzasse un giorno “Riccione 2023”. Con l’unica differenza che il lambrusco di allora tende a cedere il passo alla birra artigianale!
Vincenzo Calò, segreteria nazionale Anpi
Pubblicato giovedì 4 Gennaio 2024
Stampato il 21/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/anpi/e-ora-tutti-al-pub/