28 ottobre 2017, una grande giornata all’insegna dell’antifascismo con manifestazioni, iniziative, presidi, convegni, spettacoli in tutta l’Italia. Di seguito, il resoconto di cosa è avvenuto, a cura dei Comitati provinciali dell’Anpi.
GENOVA PER NOI
La marcia antifascista ha visto un percorso lungo, fatto non solo di comunicati e riunioni, ma di tanti volantinaggi nei mercati rionali e nelle scuole ad opera dei giovani dell’Anpi genovese. Il 19 ottobre nel ponente cittadino c’era stata un’assemblea pubblica contro il razzismo e la xenofobia, espressione moderna del fascismo. In un teatro pieno, si é detto che Genova di solidale ha il cuore, il cervello e la forza per opporsi a questa cenere tossica. Genova che conserva il ricordo dei suoi partigiani; dell’irruzione nazista in Sinagoga del 2 novembre 1943; dei deportati in Germania il 16 giugno 1944; Genova della Liberazione; il 30 giugno 1960; Genova che inviò una nave in appoggio alla lotta di liberazione del Vietnam e che non dimentica i suoi nonni espatriati in nord Europa e in America; la Genova che a Multedo messo a disposizione Villa Perla per ospitare i figli delle famiglie meno abbienti e ha altre decine di strutture, laiche e religiose, in difesa dei più deboli; la Genova i cui lavoratori insieme a centinaia di immigrati hanno salvato il cantiere di Sestri e che oggi lottano per salvare lavoro e dignità all’Ilva, all’Ericsson e alla Carige. Una Genova con un cuore ma anche un cervello, che sa che una città dove per ogni giovane sotto i 14 anni ci saranno presto tre anziani, ha un bisogno vitale di immigrati.
Una Genova che sa che l’esercizio della solidarietà fortifica i giovani e rinvigorisce gli anziani e che ha constatato in questi giorni la necessità di uno sguardo che vada molto, molto oltre l’orizzonte di un pugno di voti da prendere o da perdere.
Una Genova consapevole che non è sufficiente fermarsi all’accoglienza ma occorre anche promuovere l’integrazione. Anche questo oggi è antifascismo.
Il pomeriggio del 28 ottobre c’erano a Genova in corteo circa duemila persone, dai nonni ai nipoti, con le donne in prima fila e con gli striscioni di solidarietà per l’occupazione a rischio dell’Ilva. Perché dire di no al ritorno dell’ultradestra è anche e soprattutto difendere il proprio futuro, di dignità e lavoro.
«È stata una manifestazione riuscita. L’ondata di ultradestra che sta investendo l’Italia, Genova compresa, la si combatte da un lato con manifestazioni pacifiche come quella di oggi, dall’altro con un lavoro culturale che parte anche dalle scuole e dalle giovani generazioni.
Perché non si può sottovalutare quello che è accaduto nello stesso giorno del 1922», ha detto Carlo Ghezzi del Comitato nazionale dell’Anpi a cui è stato affidato l’intervento finale, dopo il corteo e la deposizione di fiori al Sacrario dei Caduti del Ponte Monumentale in via XX Settembre, la principale arteria cittadina «e quello che è accaduto dopo fino alla Liberazione, ma in questo Paese si tende a dimenticare mentre tanti veleni di cui ci eravamo liberati sono tornati in circolazione in Italia, in Europa e non solo».
Brucia, sulla pelle della Genova antifascista da sempre, Medaglia d’oro della Resistenza per essere stata capace di liberarsi da sola il 24 aprile del 1945, l’intenzione di gruppi dell’ultradestra di aprire sedi in città, approfittando dell’appoggio o comunque del non intervento di forze politiche che appoggiano il sindaco Marco Bucci, eletto nel giugno scorso, per la prima volta, a capo di una giunta di centrodestra. E proprio l’assenza del primo cittadino al corteo, è stata stigmatizzata da Ghezzi, che ha segnalato lo sconcerto per quella che è sembrata una mancanza di rispetto per la storia della città e le sue tradizioni.
E alla scelta del Comune di non dare il proprio patrocinio alla manifestazione, a cui hanno partecipato tutte le sigle dei partiti e dei movimenti della sinistra, centri sociali, oltre 40 associazioni, i sindacati confederali, l’Arci e la comunità di Don Gallo, hanno fatto seguito, appena pochi giorni dopo, atteggiamenti ancora una volta controversi da parte dell’amministrazione: se il sindaco Bucci ha partecipato il 1° novembre alla commemorazione dei partigiani sepolti al campo 13 del cimitero di Staglieno e tre giorni dopo alla marcia silenziosa promossa dalla Comunità Ebraica e da Sant’Egidio per ricordare la deportazione degli ebrei genovesi, un consigliere comunale ha deposto, per la prima volta in 72 anni, una corona ufficiale del Comune al sacrario dei caduti della Repubblica sociale italiana. Quasi a marcare una voluta equidistanza, stigmatizzata duramente dall’Anpi di Genova, che in una nota ha scritto: “Quei combattenti, sconfitti dalla storia, benché umanamente pianti dalle loro famiglie, hanno deciso rastrellamenti e uccisioni proprio di appartenenti alla comunità ebraica. Lei, Sindaco, ha delegato un suo rappresentante in una cerimonia dove si mettono sullo stesso piano i lavoratori genovesi deportati nel giugno 1944 e chi li caricava sui treni per spedirli a Mauthausen. Quel consigliere comunale, con il suo intervento, ha messo sullo stesso piano i fucilati del forte di San Martino e i repubblichini che li trucidavano con un colpo alla nuca facendoli salire sui cadaveri dei loro compagni uccisi prima di loro. Quale spinta ideale e amor di Patria c’era nel torturare uomini e donne alla Casa dello Studente colpevoli solo di lottare per la libertà? Quale onore c’era in questo?”
Una risposta corale quella del 28 ottobre, sintetizzata in una immagine che ha colpito tutti, nel cuore e nella mente: una bimba issata sulle spalle del papà che insieme a tantissime persone ha deposto un fiore sul sacrario partigiano, quasi a significare che nelle radici della nostra libertà, non c’è solo il nostro, ma il futuro delle nuove generazioni e della democrazia.
(clicca sulle immagini per ingrandire e leggere le didascalie)
LA MEMORIA DI MILANO
Sabato 28 ottobre l’Anpi Provinciale e l’Aned di Milano hanno promosso alla Casa della Memoria una riuscita iniziativa unitaria dal titolo: “No ai nuovi fascismi. Rispondiamo alle provocazioni con la cultura”.
La scelta della Casa della Memoria non è stata casuale. Da oltre due anni la Casa della Memoria è riconosciuta come fondamentale punto di riferimento della Resistenza e della democrazia milanese. Per queste ragioni ci stiamo battendo perché continui a svolgere la sua importante funzione. Ci siamo subito opposti e ci opponiamo al progetto che prevede la realizzazione del Museo Nazionale della Resistenza nello spazio al piano terreno della Casa della Memoria, (troppo ristretto per un Museo nazionale) nel quale si sono realizzate significative iniziative politiche, storiche e culturali.
Nel corso della mattinata del 28 ottobre sono stati proiettati filmati della serie “Nascita di una dittatura” di Sergio Zavoli, seguiti da un pubblico attento.
Le iniziative realizzate nel pomeriggio hanno registrato la presenza di oltre cento persone.
Sul pericolo rappresentato dalla sempre più preoccupante deriva xenofoba, razzista e antisemita sono intervenuti Roberto Cenati, Presidente dell’ANPI Provinciale di Milano, Leonardo Visco Gilardi, Presidente dell’Aned di Milano e Mario Artali, Presidente Nazionale della Fiap.
È seguita poi una interessante lezione di Luigi Ganapini, Università di Bologna, dal titolo “Dalla marcia su Roma al regime”.
Particolarmente apprezzato e applaudito è stato l’intermezzo musicale della Sezione ANPI Scala recentemente costituita a Milano.
(clicca sulle immagini per ingrandire e leggere le didascalie)
FIRENZE STANOTTE SEI BELLA
In Firenze e provincia sono state organizzate numerose iniziative, molte delle quali sono stati presidi nelle varie piazze del capoluogo e della provincia, promosse coralmente da tutte le sezioni del territorio.
A Firenze in Piazza Dalmazia e in Piazza Beccaria sono stati organizzati banchini e diffusi i materiali informativi sul significato del 28 ottobre 1922 e sull’antifascismo di oggi. L’iniziativa è stata organizzata insieme ad Arci, Cgil, Aned.
Stessa modalità è stata adottata dalle sezioni Anpi Vinci a Piazza della Libertà e a Piazza della Pace; la Montelupo F.no a Piazza Unione Europea; a Empoli in Piazza della Vittoria – angolo Via del Giglio – per l’iniziativa unitaria di associazioni e sindacati ai partecipanti è stato donato “il fiore del partigiano”; a Fucecchio in Piazza Montanelli.
La sezione Anpi “Sergio Fallani” di Scandicci ha organizzato un presidio antifascista presso la Piazza del Mercato insieme a partiti e organizzazioni sindacali e diffuso materiale informativo e conoscitivo.
In Mugello le sezioni Anpi di Barberino di Mugello e di Borgo San Lorenzo hanno organizzato un presidio antifascista in piazza Cavour a Borgo San Lorenzo.
La sezione Anpi di Ponte a Ema e Anei hanno organizzato una “Fiaccolata cittadina” concludendo la manifestazione con il concerto dei “Fratelli Rossi” con brani e musiche antifasciste.
La sezione Anpi di Rufina ha organizzato un volantinaggio davanti alla Coop insieme ad Aned, raccogliendo le firme per l’appello “Io sto con Anpi e Aned”. Nel pomeriggio del 28 ottobre, al circolo l’Antella, è stato proiettato il documentario “Bandite”
La serata si è conclusa al “Circolo Sms” di Rifredi con l’iniziativa provinciale “Intolleranze elementari – La crescita di razzismi e fascismi, gli anticorpi democratici” dove l’allora Vicepresidente nazionale Carla Nespolo ha incontrato i giovani per un confronto sul tema della giornata.
(clicca sulle immagini per ingrandire e leggere le didascalie)
LA PIAZZA DI TORINO
Per rispondere alla annunciata marcia fascista in Roma, anche Torino ha organizzato un’iniziativa antifascista.
Si è deciso di essere presenti in piazza per parlare al maggior numero di persone, un sabato, quando il centro città è luogo di grande passaggio.
L’aspetto positivo è che in pochi giorni su contatti verbali si è costruito un arco di partecipanti molto ampio, dalle associazioni della Resistenza e antifasciste, ai sindacati confederali, alle associazioni democratiche, ai partiti politici.
La risposta pronta ha prodotto un alto impegno organizzativo dei vari soggetti e Piazza Castello per tutto il pomeriggio ha visto una folta presenza di organizzazioni e di singoli.
Abbiamo ricevuto ancora all’ultimo minuto adesioni di associazioni studentesche e giovanili e di personalità democratiche, quali l’ex sindaco Diego Novelli.
La manifestazione proponeva anche una bella mostra sul fascismo elaborata dalla sezione “Martorelli” che ha incuriosito e trattenuto molti passanti.
Il pomeriggio si è aperto con un intervento di Bruno Segre (99 anni) che ha ricordato la durezza delle persecuzioni operate dai fascisti e si è chiuso con i canti partigiani del Coro dell’Anpi Provinciale del M. Uberti.
L’Anpi ha funzionato positivamente da promotore della risposta democratica e antifascista.
Il lavoro avviato il 10 giugno con un convegno su “Populismi e destre nazionaliste” organizzato dall’Anpi, proseguito con iniziative delle sezioni sulla destra fascista, attraverso il 28 ottobre ha allargato la sua influenza e messo in moto molte forze.
Ora occorrerà dare continuità a questo impegno, soprattutto individuando le cause che favoriscono la crescita delle organizzazioni eversive di destra. Questo è il vero tema politico del momento.
(clicca sulle immagini per ingrandire e leggere le didascalie)
VEDI NAPOLI…
In occasione del 28 ottobre, il Comitato Anpi di Napoli ha organizzato un incontro con le scuole e la cittadinanza nella Galleria Principe di Napoli, il salotto buono della città partenopea, nel luogo dove dovrà nascere il Museo delle Quattro Giornate di Napoli. L’incontro, moderato da Antonello Sannino, giovane dirigente dell’Anpi Napoli, ha visto la partecipazione della rappresentanza delle istituzioni: la Regione Campania, attraverso il consigliere Francesco Borrelli e del Comune di Napoli, attraverso l’assessore all’Istruzione, Annamaria Palmieri e degli studenti e docenti dei Licei Sbordone e Pansini.
Sono state realizzate ed esposte copie in formato gigante della locandina diffusa dall’Anpi nazionale. Centrali gli interventi e del Presidente dell’Anpi di Napoli, Antonio Amoretti, partigiano delle Quattro Giornate e dello storico Francesco Soverina dell’Istituto campano per la storia della Resistenza e componente del Comitato provinciale dell’Anpi di Napoli.
Hanno partecipato all’evento, la Cgil, l’Unione degli Studenti, l’Arci, l’Arcigay, l’Associazione Funiculà, l’Associazione Maddalena Cerasuolo, il Comitato per la Difesa della Costituzione, ArtGallery e diverse altre associazioni, partiti, sindacati, cittadini e cittadine.
Da sottolineare l’intervento del rappresentante dell’Unione degli Studenti, Luigi Cannavacciuolo e le domande poste da alcuni ragazzi dei due licei.
La giornata, rivolta alla cittadinanza tutta, ma in maniera particolare ai giovani, è stata pensata per porre al centro del confronto il diritto alla memoria e il diritto alla conoscenza dei fatti storici e attuali. Un’iniziativa per rimarcare il valore assoluto dell’antifascismo, fondamento della nostra Carta costituzionale, e per evidenziare i rischi per la nostra democrazia provenienti dai nuovi fascismi, che cambiano pelle e persone, ma che ripropongono le stesse vecchie logiche di odio e intolleranza, al fine di costruire facili consensi, attraverso la strumentalizzazione delle paure della gente comune, e facendo leva sull’indifferenza dei tanti.
I 28 OTTOBRE DI PREDAPPIO
Stessa data, tre anni diversi, molto diversi: 28 ottobre 1922 (marcia su Roma); 28 ottobre 1944 Predappio è liberata dal nazifascismo; 28 ottobre 2017 “L’antifascismo in marcia”, sempre a Predappio.
Quale sia il legame tra un piccolo Comune di provincia e un nefasto evento nazionale è facile a dirsi: Benito Mussolini. Il dittatore vi nacque e ne fece uno dei luoghi simbolici del regime: la “Betlemme del fascismo”, quando affermò, con notevole impegno propagandistico, che la Romagna era terra del duce. Con tutto ciò che ne conseguiva in termini pratici e simbolici.
Furono i partigiani che vollero far coincidere la Liberazione di Predappio con la data della marcia su Roma, per significare con tutta evidenza la cancellazione sociale del fascismo sin dal suo atto fondativo. Oggi è l’Anpi che, quando i neofascisti si fanno sempre più aggressivi e purtroppo conquistano uno spazio significativo nei media, pone un presidio antifascista proprio a Predappio; e lo fa schierando i suoi Comitati delle due province di Forlì-Cesena e di Rimini (l’antica provincia del duce), col sostegno delle associazioni democratiche e antifasciste del territorio.
Oggi Predappio conta circa 6.700 abitanti ed è da sempre mèta di un indecente pellegrinaggio di nostalgici del fascismo. Negli ultimi anni questo terribile fenomeno è aumentato, si parla di 40.000 persone l’anno, con visite alla tomba di Mussolini, visite ai negozi di souvenir fascisti (manganelli, vino “Nero di Predappio”, magliette, calendari, coltelli e memorabilia di ogni tipo), ristoranti in linea con questo addobbo e altre amenità.
La cittadina sale così all’onore delle cronache per la volontà di creare un museo sul fascismo. Ovviamente, continuando a proporre un modello legato al revisionismo, all’esaltazione del fascismo “buono” e a considerare una risorsa il “turismo nero”.
Con queste premesse l’iniziativa “L’antifascismo in marcia” a Predappio è cominciato alle 15,30 al Teatro Comunale con “Cantiamogliele” e l’esibizione di sette cori (grazie al fondamentale contributo dell’Istituto Ernesto De Martino). Si sono esibiti il Trio Bella Ciao (Ravenna), il Coro Improbabile (Forlì), Hard Corto Dè Marchi (Carpi), l’Essenziale (Forlimpopoli), il Coro Stazione Rossa (Montecatini-Livorno), Il Coro Violenti Piovaschi (Carpi) e infine il coro Farthan di Marzabotto accompagnato dal sindaco Romano Franchi.
Gli interventi sono stati quelli di Alessandro Pollio Salimbeni (Vicepresidente Nazionale Anpi), Miro Gori (Presidente Provinciale Anpi Forlì-Cesena), Giusi Delvecchio (Presidente Provinciale Anpi Rimini), Alice Parma (Sindaco di Santarcangelo di Romagna), Giorgio Frassineti (Sindaco di Predappio) e Romano Franchi (Sindaco di Marzabotto).
Un successo sia per l’afflusso di pubblico – giunto da tutta la Romagna – che per la visibilità sugli organi di stampa (presenti inviati di Repubblica, diverse testate locali e il canale franco-tedesco Arte) e sui social network.
La sera i partecipanti si sono spostati, cantando, nel vicino circolo Arci, ovviamente con una sosta in piazza per Bella Ciao e Fischia il Vento.
A concludere la giornata “Tagliatelle Antifasciste” e “Rosso Partigiano”.
I cori hanno partecipato con entusiasmo regalando in teatro momenti di grande suggestione mentre, durante la cena, hanno rallegrato e coinvolto i commensali con una versione più “da osteria” dei canti ingaggiando una serie di botta e risposta corali di grande effetto.
L’iniziativa è stata organizzata dai comitati provinciali Anpi di Rimini e Forlì-Cesena in collaborazione con l’Istituto Ernesto De Martino, il Circolo Arci di Predappio, la Cgil e l’Arci di Forlì, di Cesena, di Rimini e con l’adesione del Coordinamento Democrazia Costituzionale e di Libertà e Giustizia di Rimini oltre al patrocinio del Comune di Predappio.
Grande la partecipazione dei democratici e degli antifascisti all’evento che i promotori intendono ripetere.
Le foto di Zino Tamburrino e del fotografo dell’Anpi di Forlì (clicca sulle immagini per ingrandire e leggere le didascalie)
I video
Alessandro Pollio Salimbeni Vice Presidente ANPI Nazionale from ANPI on Vimeo.
Romano Franchi Sindaco di Marzabotto from ANPI on Vimeo.
Pubblicato giovedì 16 Novembre 2017
Stampato il 23/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/dalle-belle-citta/