Ci siamo. Da giovedì 12 fino a domenica 15 si svolge a Rimini il Congresso nazionale dell’ANPI. L’appuntamento conclude una stagione congressuale che ha impegnato le sezioni e i comitati provinciali, in cui si sono discussi e approfonditi i temi del documento congressuale nazionale.
Qualche numero sulle assise che hanno preceduto l’appuntamento di Rimini: 105 congressi provinciali che sono stati preceduti da centinaia e centinaia di congressi di sezione. In sostanza dappertutto. L’ANPI si conferma più che mai un’associazione ramificata su tutto il territorio nazionale. Non solo: congressi o iniziative di dibattito anche nelle sezioni di Seirang in Belgio, di Londra, di Praga, in Germania, in Francia, in Svizzera.
Emerge un eccellente stato di salute dell’associazione, confermato dal numero di iscritti, oramai superiore a 124mila. Persino dal punto di vista virtuale emerge una specifica attenzione e una spiccata simpatia per l’ANPI: sono 144.000 i “Mi piace” relativi alla pagina Facebook dell’associazione nazionale (https://www.facebook.com/ANPI-Associazione-Nazionale-Partigiani-dItalia-51135152902/?fref=ts), sono circa 1.000.000 le “pagine” consultate del sito dell’ANPI nazionale nell’ultimo anno (http://www.anpi.it/), cresce il numero di lettori di Patria Indipendente online – negli ultimi quattro mesi circa 50mila utenti e circa 100mila visualizzazioni di pagina – (http://patriaindipendente.it/), mentre la relativa pagina Facebook, nata nella seconda metà di settembre 2015, ha quasi raggiunto i 5mila “Mi piace”, con picchi di circa 50mila “persone raggiunte” per singolo post pubblicato in pagina (https://www.facebook.com/patriaindipendente/?fref=ts).
Anche la partecipazione ai congressi provinciali è stata lusinghiera, a conferma di una alta percentuale di attivisti rispetto al numero di iscritti; il dibattito, che ha spaziato su tutti i temi su cui è impegnata l’associazione, si è caratterizzato per correttezza e spirito unitario.
Il Congresso nazionale vede la partecipazione di circa 370 delegate e delegati, a cui si aggiungono, come di consueto, gli invitati. Buoni auspici, quindi, per tutta l’ANPI, a conferma della sua natura, delle sue responsabilità e dei suoi compiti, riassunti in questo breve documento del Comitato Nazionale del 28 ottobre 2015 e pubblicato a conclusione del documento congressuale nazionale.
Un’importante sentenza del Tribunale Militare di Verona, nell’ammettere l’ANPI come parte civile in un processo relativo a stragi compiute nel 1944 da nazifascisti, ha dichiarato testualmente: “l’ANPI è storicamente l’erede, in forma statutariamente riconosciuta, di tutti quei gruppi e formazioni che dal 1942-’43 in avanti hanno costituito centro di riferimento collettivo di grandissima parte della popolazione italiana, che animata dal medesimo sentimento di restituire al Paese libertà e democrazia, ha agito nelle più avanzate forme, anche non necessariamente armate. Di quei gruppi e formazioni l’Associazione è l’erede spirituale, stante l’identità dei fini”.
Una frase bellissima, che ci onora e ci impegna. Essere eredi spirituali di un patrimonio di immenso valore significa non solo “amministrare e gestire” quel patrimonio valoriale, ma anche farlo vivere, nel concreto, realizzando i sogni, i pensieri, le attese di chi è caduto per la libertà. Significa che i tempi e le condizioni politiche, sociali, economiche, morali, possono cambiare, ma quei fini (libertà e democrazia) vanno sempre perseguiti, con ogni mezzo e con ogni strumento, anche adattandosi, nelle modalità, alle innovazioni politiche e culturali, ma restando fedeli ai princìpi e facendo sempre tutto ciò che è possibile per renderle operative nella realtà.
Questo dunque, ci impegna – prima di tutto – ad essere noi stessi, noi Associazione Partigiani d’Italia, orgogliosi del patrimonio morale di cui disponiamo, ma decisi a conservarlo e praticarlo, tenendo ferma la nostra identità, la nostra autonomia, la nostra indipendenza rispetto ad ogni fattore esterno, in relazione agli anni grandiosi della Liberazione d’Italia e della Costituzione.
Noi non “rottamiamo” nessuno; cambiano le generazioni, ma non cambia il nostro logo, nel quale sono riassunti tutti i nostri valori, quelli della Resistenza e della Costituzione repubblicana. I tempi si fanno più difficili, ma per noi resta fermo l’imperativo categorico di far svolgere all’ANPI il ruolo che le è stato assegnato dalla storia, senza iattanza, con la consapevolezza e l’orgoglio di ricordare sempre da dove veniamo, chi siamo e chi dobbiamo essere; e soprattutto di come dobbiamo guardare al Paese, non dall’alto di una sorta di inesistente, nobiltà ma con la coscienza critica, di chi vuole, pretende, esige (e ne ha il diritto per l’eredità di cui siamo investiti) che quei valori vengano rispettati, attuati, resi sempre più concreti e tangibili. È questo il senso della nostra attività, del nostro lavoro, in definitiva proprio della nostra stessa esistenza: come una Associazione che non vive di ricordi, ma li fa vivere, guardando al presente e al futuro.
Ai dirigenti, agli iscritti, ai vecchi e ai giovani, alle donne e agli uomini deve essere chiaro e fermo che l’ANPI esiste ed esisterà per difendere la democrazia, per praticare l’antifascismo, per ottenere libertà, eguaglianza e dignità, nel nome della fratellanza e della solidarietà, che furono tanta parte della Resistenza e che debbono restare il collante di tutti i sinceri democratici, contro ogni rischio di deviazioni rispetto al percorso che la Costituzione, in nome di tutti i combattenti per la libertà ci ha perentoriamente indicato.
Pubblicato mercoledì 11 Maggio 2016
Stampato il 21/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/idee/copertine/anpi-ecco-il-congresso/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
